fbpx

La “Spallettata” del Napoli, con l’Udinese aperto un nuovo capitolo

Infortunio Osimhen

Al “Maradona” è cominciata la Fase 2 di Garcia con Napoli – Udinese

Napoli – Udinese. Più che una spallata, una “Spallettata”. Si potrebbe sintetizzare così la vittoria ottenuta dal Napoli contro l’Udinese. Un 4-1 secco, perentorio, ridondante, dove pure il tanto discusso Garcia ci ha messo del suo. Finalmente. Una vittoria che almeno in parte potrebbe rimettere a posto i cocci di un inizio di stagione alquanto travagliato. Sia chiaro, i primi segnali di ripresa da parte degli azzurri si erano già intravisti nelle trasferte di Braga e Bologna. Con i friulani, però, è stato diverso. Un’altra storia. Al “Maradona”, infatti, è andata in scena una serata pirotecnica, molto simile, per certi versi, a quelle epiche della scorsa stagione di Spallettiana memoria, per l’appunto.

Eppure, la vigilia del match non era stata delle migliori. Per carità, non staremo qui a fare la cronaca di quanto accaduto nella vicenda Osimhen, anche perché è già stato raccontato tutto. Ci limitiamo a sottolineare il masochismo di alcuni atteggiamenti – esagerati, per chi scrive -che di certo non fanno bene ad un ambiente che è già ancestralmente complesso di suo. Ad ogni modo, oggi è un altro giorno. E pur non volendo affibbiare alla bella vittoria con l’Udinese chissà quali significati, è proprio da lì che bisogna ripartire. E dal “ritorno” di Kvara, naturalmente. Contro la compagine allenata da Sottil, il georgiano ha sciorinato una delle sue migliori prestazioni da quando indossa la maglia azzurra. Il buon Khvicha ha indossato nuovamente il mantello del supereroe ed oltre a siglare un goal da cineteca, ha sfornato grandi giocate come fossero sfogliatelle. Inutile girarci troppo intorno: quando è in forma, il numero settantasette del Napoli è la stella cometa dei suoi compagni.

Autorevole, pure la prova offerta da Natan. Il giovane difensore brasiliano è apparso in netta crescita. Non solo. Contro l’Udinese ha dimostrato di avere personalità ed una buona visione di gioco. Da qui agli attuali paragoni con Kim, però, ce ne passa. Difatti, andrebbe aperta una piccola parentesi sulla “sindrome bipolare” che, di tanto in tanto, affligge una parte dell’ambiente azzurro. Già, perché del difensore acquistato dal Red Bull Bragantino, per settimane e settimane se ne sono dette di ogni. Manco fosse arrivato Crisantemi dalla leggendaria Longobarda di Canà. Si tratta di un discorso atavico, che va avanti dai tempi della presentazione di Hamsik e Lavezzi, solo per citare tempi recenti. Persino Zielinski, uno dei veri top-player di questa squadra, più volte è stato messo in discussione, salvo riscoprirsi suoi orfani, solo quando quest’estate era stato ad un passo dalla cessione. Un po’ di sano equilibrio, su tutti i fronti, non sarebbe male.

Non c’è tempo, però, per guardarsi indietro. Né per godersi l’attimo di respiro arrivato grazie alla vittoria ottenuta contro i friulani. Sabato a Lecce ci sarà un nuovo banco di prova. Vincere in terra pugliese significherebbe superare definitivamente il gaudo ed affacciarsi verso orizzonti che, fino a qualche giorno fa, sembravano impensabili.