Soviero: sostituire Victor Osimhen, il calciatore più pericoloso ed importante del reparto offensivo, non può essere una scelta condivisibile
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Salvatore Soviero, ex portiere di Genoa e Salernitana. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Il Napoli ha consegnato la partita nelle mani della Fiorentina?
“Bisogna dire la verità, è inutile cambiare modulo e calciatori. Soprattutto, togliere l’attaccante di prestigio a venti minuti dalla fine. Si fa capire che sono tutti uguali, ma alla fine conta il risultato. Togliere Osimhen a venti minuti dalla fine… Mi sembra un po’ il voler essere al di sopra delle parti, con il rischio di minare la base della passata stagione. Pensate a Mourinho, il primo anno all’Inter il portoghese non aveva cambiato nulla. I cambiamenti insistenti del tecnico francese non giovano a nessuno”
Crede bisognerebbe dare responsabilità, più che a Garcia, a chi lo ha scelto?
“Il problema non è essere scelto o fare un altro campionato. La sua filosofia di gioco è questa, e con un Napoli costruito così non può andare bene. Napoli è una piazza particolare e molto dipende anche dai risultati. Spalletti ha raggiunto il successo sapendo gestire al meglio i calciatori del passato con i nuovi talenti dello scorso anno. La società, però, fa di tutto per andare contro la squadra! La vittoria ha convinto il presidente di poter fare tutto. A ciò va anche aggiunta un’analisi sui singoli. Dopo una grande stagione come quella passata, Kvaratskhelia è chiamato a confermarsi quest’anno. Tuttavia, mi sembra che per il georgiano, così come per altri, si possa parlare di prime donne. Non c’è quella determinazione e voglia di rincorrere l’avversario”
Dopo le prime prestazioni, in cui fa il tecnico pareva aver fatto un passo indietro con incoraggianti risultati sul campo, oggi si è tornati ai problemi dell’avvio di sragione?
“Ricordate le prime partite di Sarri? Un disastro, poi la squadra è andata a rapporto ed ha convinto il tecnico ad adeguare il modulo alle esigenze della squadra. L’intelligenza e la personalità di un allenatore, dunque, non significa non poter ascoltare i propri uomini. È un fattore che denota grande intelligenza calcistica. Il vero artefice del Napoli di oggi, però, è stato Benitez. Ciò perché ogni stagione aggiunge un tassello utile a costruire il successo del futuro e, per questo, non si può pensare di poter ignorare quanto costruito nel passato. Il malcontento, pertanto, è comprensibile ed una contestazione pacifica può aiutare a prendere consapevolezza della situazione”
Ci sono responsabilità di Meret nel primo gol dei Viola?
“Tecnicamente, Meret non sbaglia niente. Anche sul primo gol, soltanto sotto le gambe avrebbe potuto subire la marcatura. Ciò detto, il portiere azzurro non riesce a garantire sicurezza ai compagni. Questo, infatti, è un aspetto fondamentale”
Al settimo, gol di Brekalo tra le gambe di Meret; la sostituzione di Anguissa con Raspadori ed al settantesimo quella di Politano con Cajuste: quale di questi episodi ha inciso maggiormente sulla gara?
“Le due sostituzioni hanno ucciso i calciatori. Se ricordate, il Napoli dello scorso anno andava spesso in svantaggio, per poi recuperare lo svantaggio nella ripresa anche grazie ai cambi del tecnico. Ripeto, sostituire Victor Osimhen, il calciatore più pericoloso ed importante del reparto offensivo, non può essere una scelta condivisibile”
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