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Pasquale Gallo: Nel Napoli manca Osimhen, però c’è Simeone che è un giocatore troppo sacrificato

Simeone alternativa di lusso

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” è intervenuto Pasquale Gallo, agente sportivo

“Perché il Napoli dovrebbe preoccuparsi dell’Union Berlino reduce da 12 sconfitte consecutive? Le partite di calcio offrono sempre preoccupazioni come quando si esce di casa e non si sa cosa accade. Dopo il suicidio completato dall’Union Berlino con l’acquisto di un calciatore italiano, il suicidio è stato perfetto.
Sono una squadra che punta sui giovani emergenti. Li fanno esordire a 17 anni. Hanno chiuso il cerchio male. Se a gennaio non fanno qualche miracolo sul mercato li vedo retrocessi. Mi sono molto meravigliato di quanto male abbiano fatto quest’anno rispetto ai precedenti.
Nel Napoli manca Osimhen, però c’è Simeone che è un giocatore troppo sacrificato. Il Napoli se la sta cavando abbastanza bene. Il Milan non so come andrà a finire.

Il Napoli ha vinto pochi scudetti per quanti ne poteva vincere. Il fatto mentale riguarda quell’appagamento che avviene e non dovrebbe mai esserci. Poi c’è un colpo mentale anche da un altro punto di vista, perché perdere di colpo quelle persone che hanno portato l’idea di gruppo e non averli entrambi contemporaneamente, preoccupava. Il presidente è uno che interviene a flash, a volte ha ragione, a volte è un po’ destabilizzante e mette pressioni.
Però è De Laurentiis e in 20 anni ha fatto molto, non gli si può dire molto. Kim era un leader della difesa anche se Ostigard e gli altri non mi stanno dispiacendo, ma è una questione di leadership e di unità della difesa. Poi per l’attacco ci sono tante soluzioni e il centrocampo è quello. Io vedo il Napoli ancora a fare un grande campionato.
 L’Inter due anni fa ad aprile/maggio aveva già vinto lo scudetto, poi l’ha perso. Nel calcio quando hai 5/6 punti di vantaggio e sei alla prima decade di novembre, va tenuto in conto che devono accadere tante cose anche agli altri. L’unica cosa che non bisogna fare in questo momento è guardare la classifica. L’Inter non è mica il Manchester City. L’anno scorso per una pura casualità il Napoli non è andato avanti in Champions League. In Milan-Napoli è avvenuto di tutto. Dobbiamo parametrare sempre l’Inter al campionato italiano dove è la squadra meglio registrata e più compatta, non ci sono dubbi su questo. Però la vedo troppo lunga la distanza per esprimere un giudizio.
Quindi non posso fare altro che dire che l’Inter è la stessa dello scorso anno, il Napoli ha qualche carenza perché è in un nuovo corso, però Garcia il suo lo sta facendo abbastanza bene anche se non eccelle.
La Juventus è una squadra più operaia che altro, però ha trovato un’anima, un corpo, una mentalità e si è liberata di gente che dopo anni di vittorie pensava di essere diventata padrona della Juventus. I nuovi dirigenti hanno impresso nuove direttive.
L’Atalanta è discontinua, non azzecca mai il portiere da anni.
Penso che per lo scudetto si combatterà fino ad aprile/maggio”.