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De Laurentis: la juve non merita il mondiale per club

De Laurentis: la juve non merita il mondiale per club

Aurelio De Laurentis, intervenuto al  Business of Football Summit, un evento promosso dal Financial Times, ha rilasciato alcune dichiarazioni su vari temi. Ecco un estratto delle sue parole:

Come vedo il futuro del calcio? Innazitutto sono onorato di essere in questa platea di gente che ama il calcio e lo serve in maniera straordinaria.

Mi hanno dato del visionario e tutto quello che prevedevo poi è accaduto.

Vengo dal cinema, l’ho fatto per 50 anni e continuo a farlo.

Ho considerato sempre il pubblico il mio vero committente, se avessi dovuto fare solo i film che piacevano a me non avrei avuto mai successo, invece cercavo di interpretare le tendenze del pubblico e del mercato, è rarissimo che i miei film siano andati male.

Del calcio non sapevo nulla, venivo dal basket, non conoscevo i termini del gioco ed è stato un vantaggio perchè ho sempre interpretato il mondo del calcio come mondo di intrattenimento, come un’industria però schiava di alcune istituzioni che dovendosi mettere il vestito del comando hanno limitato lo sviluppo del calcio che si è trovato ad essere sempre più indebitato e meno amato dal pubblico dei giovanissimi e soprattutto schiavo della pirateria che non ha mai saputo dominare.

Sulla possibilità di riformare il calcio

Come riformare il calcio? Il calcio è malato soprattutto perchè l’economia del calcio è malata.

Si iscrivono ai campionati club che non hanno la capacità economica di competere, vuol dire che le competizioni non portano a casa sufficienti proventi.

Quando si gioca troppo, finisci anche per inflazionare l’interesse del pubblico.

Amo molto le pay tv perchè vengo dal cinema e per un periodo sono state al servizio del cinema in maniera importante negli Stati Uniti, ma poi il tempo va avanti, ora bisogna andare free on air, gratis per tutti, ma devi essere l’imprenditore che sa raccogliere una quantità di pubblicità gigantesca che ti possa portare sul tavolo dai 10 ai 100 miliardi, dipende da cosa fai vedere al pubblico e come lo fai vedere.

La situazione stadi

Qui si entra nel discorso degli stadi, in Inghilterra sono stati rinnovati molti anni fa.

in Italia gli stadi in maggior parte dei casi appartengono alla città, al Comune che ha un bilancio sempre in rosso e quindi te lo affitta ma te lo dà solo per la giornata in cui devi giocare, quindi è un disastro perchè le strutture sono fatiscenti e non sono da un punto di vista ricettivo confortevoli e spettacolari per il pubblico.

Il problema agenti

Il ruolo degli agenti? Esclusa qualche eccezione, gli agenti sono un cancro del calcio perchè innanzitutto non capisco per quale motivo non si possa liberalizzare il numero di anni contrattualmente possibili per mettere sotto contratto un calciatore, io dico minimo 8 anni.

Quando hai un contratto di 5 anni, l’agente è andato a prendersi quel calciatore che ha una condizione non eccezionale familiarmente e culturalmente parlando e foraggiando genitori, fratelli e calciatori, se li portano dalla loro parte.

Al tuo secondo anno dei 5 non riesci ad estendere il contratto, arriva un altro agente che fa vedere il Paradiso a questo calciatore e se lo porta via, ci deve guadagnare e bussa alla tua porta e chiede molto di più, perchè portandolo da un’altra parte ha una sua possibile entrata eccezionale. 

Il ricordo di Raiola

Ricordo Raiola, eravamo amici, quando scoprii Haaland che era un grande giocatore e lo volevo comprare per 50 milioni, Raiola mi disse di non mettermi in mezzo perchè aveva già provveduto lui, aveva già provveduto per se stesso.

Ibra è una persona straordinaria, a Los Angeles siamo stati sempre a cena insieme, è una persona straordinaria, per questo si fidava di Mino Raiola, perchè l’ha portato anche dove lui è arrivato.

Raiola era una persona ineccepibile ma faceva i suoi interessi e non quelli del club.

I club se si sono indebitati, si devono dare una svegliata, e devono dire: noi in autonomia dobbiamo preservare i nostri bilanci, dobbiamo far combinare i fattori della produzione secondo le regole di un mercato che commercialmente sia sostenibile e affrontabile.

La Superlega e la Champions

Superlega? Dieci anni fa, prima che si parlasse della Superlega, proposi un campionato europeo, complementare o diverso dalla Champions.

Mi fa ridere quando vedo a Montecarlo quando aprono queste palle e dicono contro chi io debba giocare.

Voglio giocare contro tutti, voglio fare un campionato vero, europeo, per quelli che hanno raggiunti determinati risultati che ogni anno possono cambiare a seconda dei risultati ottenuti nei campionati nazionali.

Se sono favorevole alla Superlega? Sono stato sorpreso positivamente dal risultato della Corte Europea che dice leviamo lo scettro dell’unicità alle istituzioni calcistiche esistenti, non può essere veto per la coesistenza di altri campionati.

Sarò favorevole se la Superlega sarà in grado di essere democraticamente sul mercato e assolverà al problema del merito, uno deve partecipare per merito e non per pedigree. 

Se Champions e Superlega possono coesistere? Ma secondo lei con tutte le partite del Mondiale per Club voluto dalla Fifa, con l’aumento delle partite della Champions, con la non riduzione dei club nelle leghe nazionali, avremo tempo per fare ritiri preparatori di pre-season o non ce l’avremo?

A questo  punto,  se lo potranno permettere solo quei club che potranno permettersi 40 giocatori e forse, e dico una cosa da visionario, anche due allenatori, uno che mi faccia il campionato nazionale e le coppe italiane, tipo la Coppa del Re in Spagna, la Coppa Italia in Itala etc, e un altro che farà probabilmente la coppa della Superlega, chi lo sa.

il mondiale per club

Se il Napoli andrà al Mondiale per club? Mi dispiace per Calvo che fa parte della Juve, perchè l’altro anno sono stati  puniti dalla Uefa che quest’anno li ha estromessi dalle Coppe Europee.

Se dovessi battere il Barcellona e fare successivamente un pareggio o una vittoria di diritto dovrei andarci io.

Ma dovrei andarci comunque perchè secondo me la Juve se è stata eliminata dalle coppe europee non dovrebbe essere nemmeno ammessa al campionato del mondo, fermo restando che questo campionato del mondo ci creerà mille problemi per il successivo campionato nazionale”.