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Napoli-Bologna avrà la stessa valenza di una gita al Mafariello…

I felsinei disputeranno (con pieno merito) la nuova Champions

Napoli. Oramai la stagione è andata. Finita. Sepolta. Come un incubo inenarrabile nascosto tra le pieghe inquietanti di un vecchio libro di King. Chi scrive, in realtà, ne aveva già parlato subito dopo la desolante sconfitta casalinga subita contro l’arrembante Atalanta di Gasperini. La “cura Calzona”, infatti, è stato un rimedio peggiore dei mali. Una roba che, al confronto, il (breve) percorso effettuato da Rudi Garcia sulla panchina azzurra, sembra quasi assomigliare a quello di Ferguson negli Anni Novanta con il Manchester United. Paradossi, ovviamente.

Tuttavia, appare piuttosto inutile, oltre che deleterio, adesso, piangere sul latte versato. Il Napoli ha pagato gli errori (e gli orrori) di una stagione nata sotto una cattiva stella sin dalla sera della festa-scudetto e delle famigerate esternazioni un po’ (troppo) entusiastiche (eufemismo) strombazzate dal presidente De Laurentiis, uno degli artefici di questa decadenza imprevista, ma non di certo l’unico. Così come a qualcuno piace (erroneamente) raccontare.

Già. Perché basterebbe guardare con attenzione agli ultimi cinque mesi dei calciatori azzurri per rendersi conto di quanto siano involuti Di Lorenzo e compagni rispetto alle scorse annate (si badi bene, non solo quella tricolore). A Udine, per esempio, è andato in scena il più grande ritorno dai tempi di Lazzaro: Anguissa e gli altri, infatti, sono riusciti nella grande impresa di far segnare Success, uno che non andava in goal da circa un annetto. Insomma, il Napoli edizione 2023-2024 appare quasi come un qualcosa di tragicomicamente mistico. Un’entità composta da nuvoloni neri. Una specie di cinepanettone calcistico con l’aurea malinconica di alcune pellicole di Fincher. Un guazzabuglio vero e proprio, in pratica.

Ovviamente, nelle ultime settimane si è fatto un gran parlare del prossimo allenatore dei partenopei. Ed altrettanto ovviamente, “il sogno” Antonio Conte sembra essere svanito ancor prima di iniziare. La verità è che allo stato delle cose, nemmeno Pep Guardiola in persona riuscirebbe a raddrizzare le sorti di una squadra che si è fermata alle porte del paradiso (quelle di Dylan per intenderci) senza neanche provare a bussare. Sabato, intanto, al “Maradona” arriverà il Bologna di Motta, in una gara che per i tifosi del Napoli avrà la stessa valenza di una scampagnata al Mafariello.

Il prossimo anno i felsinei disputeranno (con pieno merito) la nuova Super-Champions, mentre i fuorono Campioni d’Italia, se tutto va bene, dovranno accontentarsi di un posticino in Conference League. Uno scenario apocalittico ed impensabile appena dieci mesi or sono, ma che purtroppo è diventato amara, amarissima realtà. Forse è meglio il Mafariello.