fbpx

Napoli – Hellas Verona, le parole di Mandorlini

Napoli-Hellas

Mandorlini: “Vedrete un Verona tostissimo! Con il Napoli gara molto sentita”

La rivalità tra le tifoserie del Napoli e dell’Hellas Verona è un qualcosa che nasce da lontano e si protrae nel tempo. Una delle rivalità più accese e sentite del nostro calcio. L’acredine ha radice storiche e culturali che vanno anche oltre al mondo del calcio. In questo clima ostile rientra il triangolo antimeridionale Bergamo-Brescia-Verona.

Tutto comincia nella stagione 1961-1962, quando le due compagini militavano in Serie B e il Napoli vinse la partita per 1-0 ottenendo la promozione nella massima serie proprio ai danni del Verona che si classificò dietro ai partenopei con un punto di scarto.

Prima il campo, poi gli sgambetti tra i dirigenti, quando l’allora dirigente Ferlaino aveva chiuso il contratto col centravanti veronese Clerici. Arrivato il ‘no’ dell’allenatore azzurro, Ferlaino, stracciò il contratto  dell’attaccante davanti agli occhi del presidente scaligero  che non riuscì a risolvere i guai economici del proprio club.

Nel 1983 il brasiliano Dirceu passa dal Verona al Napoli. I veronesi lo salutano così: “Dirceu ora non sei più straniero, Napoli ti ha accolto nel Continente Nero”.

Al Bentegodi si sono sempre sprecati gli orribili striscioni dal: “Vesuvio lavali col fuoco” al “Napoli colera, vergogna dell’Italia intera”. Razzismo allo stato puro che provocò la reazione dei tifosi del Napoli entrata nella storia come una vera e propria genialata. I tifosi del Napoli srotolarono, in terra scaligera, il più famoso, spiritoso e incisivo striscione mai apparso in uno stadio: “Giulietta è ‘na zoccola”.

Le partite fra Napoli ed Hellas Verona sono queste, compreso le ventimila banane di cartone di colore gialloblù a richiamo dei colori scaligeri, accompagnate da un’altra offesa shakespeariana: “Romeo è cornuto”.

Andrea Mandorlini, allenatore dell’Hellas dal 2010 al 2015 è stato intervistato per parlare di questa partita.

Il Napoli è arrivato al termine di questa sosta per le nazionali con due punti in meno rispetto a un campionato fa. Che squadra ha visto? “Il calcio nel bene e nel male cambia in fretta. Credo che il Napoli, al di là dei due punti in meno, è una squadra forte. In questo momento vive un periodo un po’ così, ci sono un po’ di frastuoni in mezzo, con giocatori che vogliono rinnovare o andare via. In sostanza, credo che gli azzurri abbiano la qualità e la forza di riprendersi. Il campionato è ancora tanto lungo. Il Napoli ha tutto per competere con la Juventus e giocarsela anche in coppa”.

Mister, è stato dal 2010 al 2015 seduto sulla panchina del Verona, nessun meglio di lei ci può spiegare questa forte rivalità che sentono i veronesi nei confronti dei napoletani. Come si vive in casa Hellas la settimana che porta a Napoli? Ci sono pressioni? “E’ una partita sentita da tanto tempo, c’è un po’ di rivalità tra le tifoserie ma tutto rimane nell’ambito sportivo. Non ci sono pressioni ma solo semplici sfottò che devono nascere e morire lì”.

Nell’estate 2011 fu protagonista di un episodio spiacevole, intonando con i tifosi il coro ‘’Ti Amo terrone”. Tornando indietro, lo rifarebbe? “Quello è stato un episodio goliardico. Era un momento particolare nel quale, in precedenza, ne avevamo subite di tutti i colori a Salerno. Intonai un coro di quarant’anni fa, molto dissacrante e goliardico ma per me era finita lì. Col senno di poi, non ripeterei questa cosa, anche se, è stata una roba estemporanea, che è stata travisata e strumentalizzata. Ripeto, è stata solo una frase goliardica detta in un momento di euforia. Ormai per me è un punto chiuso da tanto tempo”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *