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Filippo Citterio ospite in ESCLUSIVA a Casa Napoli TV

Filippo Citterio

L’intervento Filippo Citterio, ospite in ESCLUSIVA a Casa Serie A e Casa Napoli TV

Filippo Citterio è stato ospite nella trasmissione del martedì di Max Viggiani insieme ad Andrea Giuliacci (Al LINK l’intervento del meteorologo). E’ intervenuto su vari temi riguardanti la Serie A ed il Napoli. Da calciatore ha vestito la maglia del Napoli agli inizi degli anni ’80, nell’epoca precedente all’arrivo di Maradona in azzurro.

Parma-Verona vinta dagli scaligeri. Una squadra tonica e tosta che non lascia spazio a nessuno

“E’ vero. Per il Parma sono quelle situazioni in cui magari la partita prima giochi bene con una squadra importante come l’Inter e in casa con un po’ meno di concentrazione. Così la squadra avversaria ti castiga, anche perché il Verona è una squadra che non molla mai. Fino ad ora è stata anche un po’ sfortunata ma quando sta bene crea problemi a tutte le squadre”.

Filippo Citterio sul Milan: con la SPAL non si può sbagliare?

“In teoria si. Però poi diventa difficile quando non si riesce a vincere e i tifosi cominciano a criticarti un po’. Poi va detto che a San Siro non è facile giocare. Quando ci sono delle situazioni così negative il tifoso, invece di aiutarti, magari al primo errore ti critica e vai in difficoltà. Dipende però solo dalla squadra tirarsi fuori“.

Quanti giocatori dell’organico Milan sono realmente da primi quattro posti?

“Ritengo che il Milan sia dietro a Juve, Inter, Napoli, Lazio e Roma. Lotterà quindi per arrivare tra quinto e settimo posto. Se poi gli va bene andrà avanti. Ma secondo me queste squadre ne hanno di più rispetto al Milan”.

Sul cambio di allenatore del Milan ed i progetti della società

“A volte il discorso dei progetti si rivela una bufala. Prendi un allenatore per tre anni e poi se non vince tre partite lo mandi via. A quel punto devi trovare il Presidente che ti trattiene, come ad esempio Berlusconi come il primo Sacchi. Dipende molto anche dai giocatori che hai a disposizione”.

Negli anni in cui hai giocato a Napoli c’era Corrado Ferlaino. Che Presidente era?

“Non si vedeva molto, veniva in genere al ritiro il sabato sera. Era un Presidente defilato e tranquillo ma che quando decideva di fare le cose le faceva. Rispetto a De Laurentiis aveva un carattere diverso. Diciamo che Ferlaino si può definire un napoletano atipico”.

Cosa ti ha dato Napoli a livello professionale ed umano?

“Sono arrivato al Napoli in un momento in cui mi sembra che la squadra sia arrivata terza l’anno prima e noi siamo arrivati quarti. Quella che è andata male fu l’annata successiva, quando c’è stato il cambio di allenatore e abbiamo lottato per la salvezza. Fu un anno difficile tra di noi giocatori e si viveva la contestazione con Ferlaino per l’addio di Iuliano che era andato via. Sotto l’aspetto sportivo e di ambientamento mi sono trovato bene. Nei miei due anni giocati a Napoli sono stato bene. Poi ho avuto l’infortunio nel secondo anno e sono stato fermo 7 mesi. L’esperienza è stata positiva”.

Fantamercato Napoli: cosa ne pensi di Ibrahimovic? Può essere lui il leader nello spogliatoio che il Napoli sta cercando?

“Non sarebbe male. E’ uno che ci mette del suo. Adesso non so se fisicamente sta ancora bene come in passato, ma è uno di quelli che se sta bene ti può cambiare volto alla squadra. E’ un giocatore che ha personalità e vuole vincere ovunque vada. Quindi non credo che a 38 anni verrebbe a Napoli a svernare. Bisogna però vedere le situazioni di Milik e Llorente perché se dovesse arrivare lui questi due giocherebbero poco”.

Filippo Citterio: chi era il leader nel Napoli in cui hai giocato tu?

“In quel periodo c’erano tanti giocatori che avevano personalità: Bruscolotti, Vinazzani, Castellini, un giovane Ferrario, Krol. Quelli che tenevano in mano di più lasituazione erano i calciatori del posto, che avevano più rispetto dell’ambiente e conoscevano le varie situazioni”.

Che voto dai alla stagione del Napoli fino ad adesso?

“Poteva fare sicuramente qualche punto in più ma è tra le prime tre, perché si gioca il campionato con Juve ed Inter. Gli darei la sufficienza.”

Qualcuno nelle scorse settimane ha criticato Ancelotti. Cosa ne pensi?

“Quando non si vince tutti gli allenatori vengono criticati. In questo momento viene criticato perché doveva vincere contro la SPAL e non l’ha fatto, è il gioco delle parti. L’importante secondo me è stare lì aggrappati. Il Napoli ha le qualità e gli uomini per poter competere fino alla fine. Anche uno come Mourinho, che sembrava a Manchester tenesse tutto in mano, è stato cacciato via. Ci sono delle situazioni che magari non riesci a gestire”.

La coppia Manolas-Koulibaly è ben assortita?

“La qualità sicuramente c’è, senza dubbio. Probabilmente ci si aspettava che si intendessero subito dall’inizio. Koulibaly è arrivato in ritardo dalla Coppa d’Africa e Manolas qualche errore l’ha fatto. Ci si aspettava che la difesa del Napoli fosse più ermetica di quanto lo è adesso”. 

Hai giocato in tante squadre oltre che nel Napoli. Ce l’hai un rimpianto? Qual è invece una grossa soddisfazione che ti accompagna nel corso del tempo?

“Come rimpianto ricordo la finale di Coppa Italia fatta con il Palermo contro la Juventus, proprio a Napoli. Vincevamo 1-0 e poi abbiamo perso nei tempi supplementari. Può essere questo un rammarico ma devo dire che giocavamo contro una squadra fortissima. Per il resto sono contento, ci sono state annate positive e meno positive ma sono contento”.

Filippo Citterio oggi: il rapporto con il mondo del calcio

“Ho ancora ottimi rapporti a Palermo con degli amici che ho conosciuto quando giocavo lì. C’è un Club Lazio a Milano e ogni tanto ci si ritrova. Non ho voluto lasciare il mondo del calcio però probabilmente c’è altra gente davanti. Quando ho smesso di giocare ho chiesto e mi sono guardato intorno. Ma quando ho visto che non è andata ho chiuso lì. Mi sono divertito ad allenare i ragazzi ma oggi per loro il problema sono spesso i genitori, che a 5-6 anni vogliono già che sia un campione. Capisco le aspettative ma secondo me dovrebbero essere contenti se già fanno sport. Poi c’è quello che bravo che ce la fa e quello che prende altre strade”.

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