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“FORZA NAPOLI”: ma che sia resistenza e non violenza

Scontri a Napoli contro le restrizioni, ma che sia resistenza e non la solita violenza!

“FORZA NAPOLI”: ma che sia resistenza e non violenza.

Prima notte di coprifuoco in Campania e prime conseguenze: bombe carte e pietre contro le Forze dell’ Ordine. Cassonetti bruciati. Giornalisti aggrediti. Volti coperti e non per forza con la mascherina.

Quello che ĆØ andato in scena a Napoli ieri non ĆØ una manifestazioneĀ  (che pure sarebbe legittima) contro il lockdown ĆØ un atto di violenza, punto.

E’ ovvio che lavoratori, commercianti, imprenditori hanno il diritto alla manifestazione, hanno il diritto a “far sentire la propria voce”, hanno il diritto di chiedere certezze alle istituzioni in un momento “particolare” ( per usare un eufemismo).

Ma quelli scesi in strada ieri, ahimĆØ, non sono i commercianti e i lavoratori “incazzati”, alcuni sono semplicemente criminali. Ad un certo punto, durante i tafferugli, il gruppo si ĆØ separato tra chi era sceso in strada per protestare e chi, invece, aveva come unico intento quello di “manifestare” per usare solo violenza.

Come dare torto al messaggio social del giornalista Fabio Salamida?

Un atto criminale organizzato. Gruppi UltrĆ  e Centri Sociali in astinenza “da gradinata”.

Il gruppo fascista di “Forza Nuova” poco dopo a Roma, ha cavalcato l’onda.

Le istituzioni.

Non possiamo comunque giustificare le Istituzioni. Ma inveire con violenza contro esse, come se certe restrizioni fossero un atto sadico del Governo, mi sembra un pĆ² troppo.

Sembra chiaro che, in uno stato di emergenza, probabilmente, dovevano essere previste certe situazioni. Il “Chiudere Tutto” ĆØ sempre troppo semplice.

Ma ĆØ proprio grazie a questa gente che poi si sta andando diritto verso una nuova, tragica, chiusura totale. “No Mask”, “Negazionisti”, “Complottisti”…ora i “No Lockdown”.

“AndrĆ  tutto bene”.

Vicini ai commercianti, vicini agli imprenditori e a tutte quelle categorie di lavoratori che, purtroppo, questa volta, saranno in riva al fosso. La loro resistenza che sia da esempio.

“AndrĆ  tutto bene” dicevano, ma forse, oggi, si va piĆ¹ verso un “Io speriamo che me la cavo”

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