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Gattuso tuona contro la società: “Sono molto deluso da certe situazioni”

Gattuso

Nel post partita il tecnico del Napoli, Rino Gattuso, ha attaccato pesantemente contro la società per delle situazioni deludenti

Nel post partita il tecnico del Napoli, Rino Gattuso, ha attaccato pesantemente contro la società per delle situazioni deludenti.

Dopo la partita contro il Parma, il tecnico calabrese del Napoli, Rino Gattuso, ai microfoni Sky si è lasciato andare ad uno sfogo abbastanza importante.

Uno sfogo dettato dalla rabbia di determinate uscite (a sua detta infelici e fuori luogo) da parte di giornalisti ed addetti ai lavori. Tirando in ballo il suo problema all’occhio, la miastenia oculare, con cui ha dovuto convivere per un bel pò di tempo. Un problema che ha frenato in maniera evidente il suo lavoro e che ha avuto ripercussioni anche in campo e di cui i giocatori hanno risentito.

Queste le parole del tecnico:

“Io qui prendo schiaffi a destra e manca, è difficile. Sembra che non stiamo facendo nulla, poi ai giocatori queste cose rimangono. Io non leggo nulla. La fiducia? Io devo lavorare… poi finisce che perdo con Atalanta e Genova e torno in discussione. E’ difficile lavorare così.”

Schiaffi dati, a detta dell’allenatore, da parte di giornalisti ed addetti ai lavori che, anziché fare il proprio lavoro, e criticare solo la gestione tecnica della squadra e tattica delle partite, sarebbero andati anche in situazioni familiari e personali. Alcune anche molto delicate.

Infatti il tecnico continua così il suo discorso:

“Io lo so a chi erano rivolte ma non sto qui a dirlo. La tarantella è iniziata da molto tempo, sento parlare della mia pescheria, che sono maleducato, che sto morendo e non posso più allenare, che sono incapace… forse l’unica cosa vera è che sono incapace. E’ tutto molto anomalo quello che sta succedendo. Se qualche tifoso da tastiera inizia a scrivere col fatto che c’è il lockdown non posso farci niente. La cosa grave è sentire e leggere offese da gente del mestiere. Sul contratto, io non sono legato ai contratti ma alle mie emozioni. Se ho sbagliato io o Aurelio non lo so. Adesso parliamo della partita.” 

Delle parole non proprio belle. Dalle quali traspare una tensione (non solo emotiva) che riguarda tutto l’ambiente napoletano. Non è nella normalità delle cose che il tecnico si senta sereno soltanto a lavoro con i suoi ragazzi. Non è nella normalità delle cose che, a pochi mesi dal termine di un contratto, che delimita un rapporto lavorativo, non si abbia certezza dell’accettazione o meno e, di conseguenza, non si sappia chi debba esserci alla guida della squadra l’anno prossimo. Il che porta dei problemi di programmazione.

Di Francesco ha rinnovato dopo 7 sconfitte consecutive, Gattuso ancora non ha deciso se rinnovare o meno, più in generale non ha deciso “cosa vuol fare da grande”. Per quanto il tecnico si (auto) proclami un uomo vero e di parola non legato ai contratti, nel mondo del calcio, c’è bisogno del contratto per poter programmare il futuro. La società si è guardata intorno per avere un briciolo di certezza in più, e il tecnico si è lamentato. L’anno scorso, successe la stessa cosa: Ancelotti messo in discussione e il Patron De Laurentiis contattò proprio lui. Proprio Gattuso. Nel calcio, come nella vita, non paga avere la memoria corta. Ma, si sa, “Historia Magistra Vitae”, la situazione si ripete e nasconono i malcontenti.

 

Chi abbia sbagliato non è dato saperlo (anche perché sarebbe un punto di vista soggettivo), ma errori sono stati fatti sia dalla società che dal tecnico. Per il bene di tutti bisognerebbe mettere i dissapori da parte quanto prima.

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