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Lotta Scudetto, perchè il gol di Fabian è diverso da quello di Koulibaly a Torino nel 2018

Il peso specifico del gol di Fabian a Roma non è uguale a quello di Koulibaly nel 2018 alla Juve: le differenze sulla strada verso un sogno.

Lotta Scudetto, perchè il gol di Fabian è diverso da quello di Koulibaly a Torino nel 2018.

Il gol al 94esimo di Fabian a Roma con la Lazio ha regalato al Napoli il balzo in testa alla classifica del campionato. Immancabili, nella testa dei tifosi, i frame di quella notte (sempre in un posticipo domenicale) allo Juventus Stadium con il gol oltre il 90esimo di Kalidou Koulibaly che fece esplodere di gioia i tifosi che attesero la squadra fino a tarda notte a Capodichino.

Il volo di Kalidou fece esplodere anche l’ottimismo per uno Scudetto che sembrava già vinto a poche giornate dalla fine ma l’errore nella scelta dell’ albergo a Firenze, nella giornata dopo ma ancor prima un Orsato affetto da presbiopia nel Derby d’Italia hanno causato quello che è ormai passato alla storia.

Fabian come Koulibaly, insomma, ma qualche differenza c’è.

Koulibaly, il manifesto dell’ apice del Sarrismo.

Napoli Juventus

La presa di Torino fu l’apice del Sarrismo: una squadra plasmata in tre anni dall’ attuale tecnico della Lazio, croce e delizia dei tifosi partenopei. Possesso palla, verticalizzazioni fatte ad occhi chiusi e pressing altissimo a deliziare i palati fini ma anche irritazione (a volte) per monotematico stile di gioco che fatto solo con 13/14 uomini, in certe gare non riusciva a sbrogliare la matassa.

Koulibaly, in quel fine aprile del 2018, con la sua frustata all’ ultimo respiro diede forma al sogno Scudetto nonostante ancora il -1 dalla Juve: forse il troppo ottimismo, forse per quanto detto sopra (oltre per gli episodi che tutti conosciamo), non ha poi, in effetti, regalato la tanto attesa gioia al popolo azzurro.

Il gol di Fabian, a differenza di quello di Koulobaly, ha un altro significato.

Fabian ha rilanciato il Napoli: primo posto riconquistato dopo due mesi e l’entusiasmo dalla propria parte. Un gol, quello dello spagnolo, che sa tanto di Scudetto, ma gli azzurri, rispetto a quattro anni fa, è più maturo e con i piedi per terra.

Una squadra che è totalmente dentro al progetto, Spalletti (sulla panchina azzurra da luglio e non da anni, ndr) ha lavorato e sta lavorando benissimo tenendo a galla la squadra anche nei tanti momenti di difficoltà arrivati fin qui.

Possesso palla, pressing alto ma anche il saper cambiare atteggiamento e moduli all’ occorrenza, rendono questo Napoli diverso da quel Napoli. Squadra più forte nello spirito e nella testa pronto a vincere per davvero l’ innominabile. Il gol di Fabian, a parte la gioia e l’emozione regalata come quel 2018 con Koulibaly, non può essere uguale a quello del numero 26: paradossalmente il sinistro a giro dello spagnolo, anche se siamo solo a marzo, può aver davvero dato una spallata decisiva. Decisiva per cosa? Beh, già lo sapete…