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Marcolin: Se Kvara avesse segnato quel gol all’ultimo minuto saremmo parlando di un capolavoro…

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Dario Marcolin, opinionista Dazn ed ex capitano del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Salernitana avversario difficile per gli azzurri?
“Quando le squadre che lottano per la salvezza affrontano i top club sanno dimostrarsi doppiamente concentrate. Ricordo un due a zero sofferto proprio sotto la guida di Spalletti. Sono sfide sempre molto fisiche, anche se gli azzurri sono una squadra superiore”
Attualmente, il Napoli è superiore, mentalmente, alla Salernitana?
“Assolutamente sì. Il Napoli viene da due vittorie e un pareggio. Il primo tempo visto contro i rossoneri dispiace a tutti, ma la reazione dei partenopei c’è stata e lascia intendere la volontà di voler rimanere agganciati al treno delle prime in classifica”
Quale potrà essere la lettura tattica del match?
“La mia prima curiosità è vedere se il Napoli giocherà col 4-3-3 o col 4-2-3-1. La squadra potrebbe partire col primo modulo, anche se il 4-2-3-1 è il modulo di Garcia. Un tema della gara sarà anche la gabbia su Kvaratskhelia, così come la marcatura su Lobotka, fonte di gioco degli azzurri. Gli esterni e la posizione di Zielinski possono essere fattori dai quali il Napoli potrà trarre vantaggio”
Come vede la coppia Rrahmani-Ostigard?
“Guardando il secondo tempo ho notato che Garcia ha messo dentro tre giocatori come Simeone, Ostigard e Olivera. Tre calciatori con grande determinazione. Ne ha giovato la condotta della squadra. Ostigard ha coraggio a giocare alto, cattiveria nei contrasti e qualità nel gioco aereo. Il norvegese è un difensore che mi piace. Posizione davanti la difesa? Il Milan lo faceva con Desailly. Avere un calciatore che pensi da difensore, a centrocampo, può tornare utile a tutta la squadra, consentendole anche di attaccare con maggior copertura”
Se sette mesi fa ci avessero detto che questa sfida sarebbe significata salvezza per i granata e quarto posto per il Napoli nessuno ci avrebbe creduto. Dove è nato il cortocircuito dei due club?
“Per la Salernitana credo che la salvezza facile abbia indotto – erroneamente – a pensare di poter contare su una squadra forte, senza tenere conto delle difficoltà del nostro campionato. Il Napoli, invece, ha cambiato tanto e tante certezze sono venute meno, soprattutto nella prima parte del campionato. In questa stagione, inoltre, il Napoli ha cambiato anche modo di giocare. In passato i partenopei tenevano palla con maggiore insistenza, mentre oggi sono più verticali. Col Milan, nella prima metà, il Napoli ha mostrato di non gradire la fase difensiva, seppur sia capace di essere sempre godibile con la palla fra i piedi”
Se fosse stato Garcia ad essere rimontato dal 2-0 ci sarebbero state polemiche infinite…
“Se Kvara avesse segnato quel gol all’ultimo minuto saremmo parlando di un capolavoro… Gli è venuta meno un po’ di lucidità, avesse tentato qualche minuto prima credo sarebbe riuscito a concludere con maggiore precisione. Ciò detto, il Napoli del secondo tempo ha spento il Milan. La squadra azzurra ha cambiato nella ripresa, giocando con baricentro alto ed aumentando la spinta offensiva”
Qual è il suo giudizio sulla gestione dei cambi di Garcia?
“Ha avuto coraggio a cambiare modulo e, di conseguenza, volto alla squadra all’intervallo. Ha messo dentro tre giocatori molto più cattivi. È ovvio che il cambio finale, tra Politano e Zanoli, ha lasciato un po’ perplessi. Si pensava ad un inserimento di Lindstrom. Un po’ di coraggio, a volte, può fare la differenza”
Commento su Osimhen, premiato con l’ottavo posto alla cerimonia del Pallone d’Oro?
“Quello vinto da Messi è l’ultimo Pallone d’Oro della sua carriera. Victor è entrato nell’Olimpo. È un orgoglio per il club e per il calciatore, che viene etichettato come uno dei più grandi attaccanti”
È l’Inter la squadra da battere?
“L’Inter è sempre stata la squadra da battere. È il terzo anno di gestione Inzaghi, gode di una rosa profonda e la finale di Champions ha garantito notevole maturità. Ci sono gli eventi, gli infortuni e quel che accade sul campo, ma l’organico dei nerazzurri è sempre importante. Credo che Inter e Napoli abbiano qualcosa in più”