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Floro Flores: Io mi aspetto sempre di più da Kvaratskhelia

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Antonio Floro Flores, allenatore ed ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Il Napoli conquista un solo punto nonostante si pensava ad una vittoria quasi certa.
“Vincere avrebbe garantito una certezza quasi matematica del passaggio del turno. Vincere a Madrid è proibitivo e, dunque, il Napoli dovrà giocarsi tutto con il Braga. Le sfide europee si alterneranno agli scontri diretti in campionato. È un pareggio che ha complicato un po’ le cose, proprio dopo che sembrava si fosse invertita la rotta”
La situazione è così drammatica o crede che, tutto sommato, il Napoli sia in linea con gli obiettivi stagionali?
“Si tende sempre a drammatizzare tutto, anche se io non vedo alcun dramma. Le difficoltà, dopo il cambio in panchina, credo siano state preventivate ad inizio stagione, anche da parte dei calciatori stessi. In campionato è l’Inter a viaggiare a ritmi altissimi, e il Napoli non mi sembra messo così male. Credo che si stia esagerando nei giudizi. All’allenatore va data fiducia e tempo, così come ai giocatori”
C’è davvero questa distanza tra i titolari e i nuovi acquisti che impedisce il turnover anche contro una squadra come l’Union?
“Non credo ci sia una certa distanza. Adesso, però, la squadra è già avviata ed inserire nuovi elementi rischierebbe di compromettere gli equilibri. I giocatori del Napoli sono forti ed i nuovi acquisti hanno le qualità giuste per indossare la maglia azzurra. Essi dovranno comprendere appieno le dinamiche del nuovo campionato e, soprattutto, di una piazza esigente come Napoli. La pressione di Napoli, soprattutto dopo il tricolore, è innegabile si faccia sentire. Non è paragonabile a quella che si può riscontrare in Brasile o Germania”
Anguissa in calo di condizione, sia fisico che mentale?
“Viene da un infortunio e ci sta subire un calo. Anche io mi aspetto sempre di più da Kvaratskhelia, Politano e Meret perché lo scorso anno hanno vinto il campionato. Un momento di flessione, però, può essere comprensibile. Preferirei non si facesse un dramma. Bisognerà dare tempo senza enfatizzare il momento, con il rischio di rovinare qualcosa di bello. Chiunque avrebbe affrontato le difficoltà dell’eredità pesante del successo. Va ricordato che anche la scorsa estate, con gli addii di Mertens, Koulibaly e Insigne, si pensava alla catastrofe”
Come è possibile che un calciatore come Simeone, decisivo nella passata stagione, venga impiegato così poco?
“E’ una domanda che andrebbe fatta all’allenatore. Anche io penso che l’argentino sia un calciatore straordinario, di grande agonismo e capace di trascinare i compagni. Non è bello vederlo ai margini, da attaccante posso capire cosa stia provando. Giovanni deve insistere sulla sua capacità di lottare”