fbpx

Napoli-Genoa elogio del caos tra la saudade di Osimhen, Mazzarri confuso e una stagione che deve solo finire – Le Pillole del Campionato del Napoli

Il pari di Napoli-Genoa all’ultimo minuto è figlio del caos tra il muso lungo di Osimhen, l’applicazione tattica di Mazzarri che crea estrema confusione e una stagione sempre più amara per i tifosi.

Napoli-Genoa è la goccia che fa traboccare un vaso ormai già sgorgante di acqua da troppo tempo, che al contempo ha allagato la stanza e sta scorrendo anche dalla signora del piano di sotto. Il ritornello più ripetuto dai tifosi è da tempo sempre lo stesso: “Questa stagione deve solo finire presto”. Tra grande amarezza e il gol di Ngonge allo scadere, il punto conquistato non smuove la classifica, mette Mazzarri sulla graticola e toglie ancora sicurezze in vista del big match di andata in Champions mercoledì al Maradona contro il Barcellona. Ma analizziamo come sempre tutti gli aspetti più irriverenti nelle Pillole del Campionato del Napoli!

Musi lunghi

Non provate a sfidare i tifosi perché si sa, i più intossicati in questo periodo azzurro sono proprio loro. Dalle stelle di uno storico scudetto alle stalle di mesi inaspettati e con pochi sussulti se non quelli dei dribbling di Kvara contrastati dalle difese avversarie o qualche inciampo di Traorè. Eppure, incredibilmente nella settimana di Napoli-Genoa c’è qualcuno che ha il volto ancor più corrucciato. Il primo è Piotr Zielinski, in panchina per onor di distinta ma ormai separato in casa, già promesso sposo nerazzurro. Il secondo è ancor più di lusso: si tratta di Victor Osimhen, tornato dalla Coppa d’Africa non solo triste di sconfitta in finale ma anche “spappolato” così come dichiarato da Mazzarri, col mal di pancia, insomma, sfasteriato. E dalla tribuna del Maradona (LA NOTIZIA), questo mood si comprende proprio bene.

Il coccolone

Circa un’ora prima di Napoli-Genoa si attendevano con curiosa tranquillità i due undici titolari. Qualche cambiamento ci sarebbe stato, si sapeva ma non ciò che si è letto in distinta. Confermato il 4-3-3… ok. Torna Meret..ok, ci può stare, è  lui il titolare anche se Gollini non ha fatto male, anzi. Ostigard nel duo di centrali di difesa. E anche questa ci sta per contrastare il gioco aereo del Genoa anche se lo stesso Mazzarri ha detto che una cosa è lo stacco, un’altra l’interpretazione del principio. Vabbè. Traorè… ma non è quello che non gioca da mesi, dinoccolato, inciampante, non in forma? Vabbè è il Genoa, cosa sarà mai, un’ora nelle gambe ce l’ha. Mazzocchi…ormai è una sicurezza. Si è capito dai, anche oggi giornata storta.

E ti pareva che…

Incredibilmente, Napoli-Genoa si apre con le numerosissime occasioni azzurre…senza un minimo di gol. Prima il duo Simeone-Kvara poi Anguissa e ancora Politano. Insomma, forcing dei padroni di casa ma nulla, il risultato non cambia a differenza dei fegati dei tifosi che continuano a spappolarsi. E vuoi vedere che alla prima vera occasione il Genoa segna pure? Detto fatto, perchè come sempre negli spogliatoi il Napoli invece del caffè di Tommaso ha bevuto la camomilla. Ci pensa Frendrup al 47′ a rendere un pomeriggio grigio in uno totalmente nero (LE PAGELLE AZZURRE) con le curve che iniziano a spazientirsi e il ricco settore ospiti che invece sostiene fino all’ultimo minuto il grifone. Encomiabili. 

Applicazione tattica vs modulo

Dopo il gol del Genoa, il Napoli mette in scena la sagra del nulla. In campo c’è un immenso caos tattico che va ben al di là del 4-3-3, del 3-5-2, del 4-2-3-1 o del 5-5-5 che forse farebbe anche comodo in determinati momenti. E’ una supernova di decisioni poco audaci, di no sense e di mancanza di applicazione di gioco. Eh sì, perchè il calcio si può studiare e osservare per anni ma se la propria idea resta quella di 15 anni prima che non si addice assolutamente a una squadra campione d’Italia, si va in sofferenza. Così come la testa, il cuore, le coronarie di chi assiste a momenti difficili che mai si sarebbe aspettato. Forse, caro Mazzarri, c’è bisogno di qualche ripetizione o forse soltanto di essere sinceri con se stessi: “Io sono questo, il solito Walter. Prendere o lasciare” (IL POST GARA).

Tutti poco happy

Ma il mio eroe di giornata è lui. Non solo Gerardo presidente del club Napoli Bracigliano che chiede alla sua dolce metà di sposarlo proprio a bordo campo del Maradona ma anche Cyril Ngonge, un po’ sfortunato quando si tratta di gol. Prima contro il Verona rimonta, esulta ma viene giudicato un autogol, mentre ieri accorcia le distanze e non regala la vittoria ai partenopei. No, non siamo happy ed è giusto così, viva la schiettezza (LE PAROLE) ma forse tanti compagni indecisi, nervosi, scettici e frustrati dovrebbero prendere esempio proprio da lui e dalla sua voglia di mangiare il campo una volta gettato nella mischia. Ma ci pensiamo domani come canta Angelina Mango perché mercoledì arriva il Barcellona al Maradona e a soffrire proprio non ce la si fa più. Alla prossima con le Pillole del Campionato del Napoli!

Alessia Bartiromo
RIPRODUZIONE RISERVATA