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Acerbi-Juan Jesus, non è successo niente 

Acerbi-J. Jesus

Acerbi-Juan Jesus, non è successo niente

Il difensore interista è stato assolto, come riportato nel comunicato ufficiale del Giudice Sportivo, con la sentenza: “Discriminazione percepita solo dal giocatore offeso”.

I fatti accaduti durante Inter Napoli di domenica 17 marzo, per la partita n. 29 del campionato italiano 23-24, tra il difensore nerazzurro Francesco Acerbi e il centrale napoletano, il brasiliano Juan Jesus, per la Procura Federale non evidenziano riscontro oggettivo, per cui il giocatore Acerbi non è imputabile di aver profferito frasi razziste nei confronti del calciatore di colore del Napoli.

Nessun reato

Dunque nessun reato è stato commesso.

Ecco come si esprime la Procura:

La sequenza dei fatti in campo è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte il cui contenuto discriminatorio però, senza che per questo venga messa in discussione la buona fede del calciatore della Soc. Napoli, risulta essere stato percepito dal solo calciatore “offeso” (Juan Jesus)”.

Il nocciolo della questione che è riportato nel comunicato ufficiale del Giudice Sportivo e che ha fatto decidere per la non sanzione ad

Acerbi: “essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa ma rimanendo il contenuto gravemente discriminatorio confinato alle parole

del soggetto offeso, senza alcun ulteriore supporto probatorio e indiziario esterno, diretto e indiretto, anche di tipo testimoniale; PQM di

non applicare le sanzioni previste dall’art. 28 CGS nei confronti del calciatore Francesco Acerbi (Soc. Internazionale)“.

Le scuse di Acerbi a J Jesus

E’ da sottolineare che nell’immediatezza del fatto, Acerbi rivolse le sue scuse a J.Jesus che, a fine gara, si limitò a dire che quanto succede in campo deve rimanere confinato sul terreno di gioco.

Non sarebbe logico porgere delle scuse se non è successo qualcosa, ma il giudice sportivo non ha ritenuto sanzionare il calciatore interista senza uno straccio di prova, ovvero senza una testimonianza in campo che facesse intendere la sussistenza del fatto.

A chi giova una sentenza in tal senso? Ci piace pensare che quanto stabilito possa far bene al calcio e ai tifosi, ma vista la eco dell’accaduto, chi scrive, ritiene che una conseguenza minimale nei confronti di Acerbi avrebbe reso giustizia ai fatti e alle persone coinvolte.

Speriamo non accada più.