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Napoli: Conte è una garanzia, purché lo si lasci lavorare in santa pace…

Napoli. Nel giorno del trentennale della sua dipartita da questa Terra, è cosa buona e giusta ricordare una delle maschere più iconiche che la città di Napoli ed il belpaese tutto abbiano mai avuto, ovvero, quel genio assoluto di Massimo Troisi. Lo facciamo, però, a modo nostro, chiamando in causa l’indimenticato ed indimenticabile regista di San Giorgio A Cremano per un suo film-capolavoro – “Scusate Il Ritardo” – il cui titolo ben si sposa con l’arrivo sulla panchina azzurra di Antonio Conte.

Già. Perché di Conte alla guida dei partenopei, in verità, se ne parlava sin dall’esonero di Garcia, mesi e mesi or sono. A quanto pare domani dovrebbe essere la volta buona per vedere l’ex allenatore di Inter e Chelsea (tra le altre) materializzarsi in maniera ufficiale all’ombra del Vesuvio. Tutti o quasi, in pratica, aspettano il solito tweet presidenziale. E a proposito del presidente, non ce ne vogliano i suoi tanti detrattori – alcuni di essi, tra l’altro, sono gli stessi che appena un anno fa lo osannavano e che due anni prima lo volevano spedire allegramente in quel di Bari – ma il colpaccio legato al tecnico salentino rappresenta l’ennesimo fiore all’occhiello di una gestione societaria che ha regalato al Napoli un appeal patinato che non possedeva nemmeno ai tempi di Diego Armando Maradona. Poche storie.

Detto questo, per far sì che un matrimonio funzioni nel tempo, occorrono nervi saldi ed una buona dose di saggezza: tradotto in soldoni, il patron del Napoli e tutto l’ambiente azzurro dovranno lasciar lavorare in pace sia Conte che il nuovo ds Giovanni Manna, onde evitare pericolosissimi richiami agli errori commessi nella cosiddetta era Ancelottiana. Sì, proprio quell’era. Quella legata al caro vecchio Carletto. Uno che con il suo Real Madrid – lo scorso fine settimana – ha conquistato l’ennesima Champions League, alla faccia di coloro che definivano il suo approdo in terra campana, qualche anno fa, come una sorta di diabolico escamotage per lanciare suo figlio Davide nel Calcio che conta. Baggianate. Le solite di una città che molte volte assume le sembianze di un paesotto di provincia.

Sistemata la questione Conte (che è già garanzia di ottima ripartenza), bisognerà pensare alla rosa della prossima stagione. Occorrerà capire, infatti, quale destino spetterà ai vari Kvara, Di Lorenzo, Lobotka, tre dei nomi più chiacchierati – in fase di Calcio Mercato – della compagine partenopea. In tal senso, luglio sarà un mese caldissimo e non solo per l’afa. Sperando, ovviamente, che la cessione di Osimhen non diventi come il famoso paltò di Totò nella celeberrima pellicola “Un Turco Napoletano”…