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Gds- Le partite a porte chiuse saranno una mazzata per i club che perderanno un bel pò di milioni. Ma l’effetto del Coronavirus danneggia anche la vendita dei diritti tv

Corriere dello sport - partite

L’emergenza dovuta alla situazione legata al Coronavirus ha portato la Lega a decretare le partite con gli stadi chiusi: ingenti i danni cui dovranno far fronte le società

L’emergenza dovuta alla situazione legata al Coronavirus ha portato la Lega a decretare le partite con gli stadi chiusi: ingenti i danni cui dovranno far fronte le società.

 

 

L’impatto economico di un mese di partite a porte chiuse, per i club di Serie A, sarà di circa 20 milioni di euro. Lo scrive il giornalista Marco Iaria nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”. Una cifra che comprende i biglietti delle singole partite e la quota-parte degli abbonamenti, ma che è puramente indicativa.

Questo è quanto scrive oggi “La Gazzetta dello Sport”:

“Abbiamo calcolato il potenziale danno subito da quelle società che contemplano il rimborso delle tessere stagionali per le partite senza pubblico però non è affatto detto che tutti i tifosi richiederanno l’indennizzo, senza dimenticare le conseguenze derivanti da cause singole o collettive contro quei club che, al contrario, non riconoscono il rimborso nei loro regolamenti”.

Il danno economico sarà contenuto dal risparmio sui servizi, come steward, addetti vari e catering, quantificabile, tra i 3 e i 4 milioni. Questi, dunque, sono da detrarre dai 20 di perdita. Chiaramente una parte minima, rispetto a quella che si perde. Ma, ovviamente, se il blocco si protraesse oltre il mese gli effetti sarebbero peggiori.

L’effetto Coronavirus può anche rallentare la questione della vendita dei diritti tv del prossimo ciclo.

Infatti continua la rosea:

“È vero che Sky e Dazn, licenziatari delle dirette del campionato, potranno beneficiare nell’immediato di un bacino d’utenza tutto orientato allo stadio virtuale. Però il processo di vendita dei diritti tv del prossimo ciclo subirà inevitabilmente dei rallentamenti”.

L’emergenza, inoltre, se si dovesse prolungare, avrebbe effetti anche sui progetti sugli stadi e sugli investimenti sugli assetti proprietari.

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