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Bruscolotti contro Sacchi: “Polemiche sullo scudetto del ’90? Ha perso lucidità. Non ricorda bene come andarono le cose…”

Inter Napoli

Bruscolotti contro Sacchi: “Polemiche sullo scudetto del ’90? Ha perso lucidità. Non ricorda bene come andarono le cose…”

Hanno destato scalpore le parole di Arrigo Sacchi. Le sue dichiarazioni in merito al secondo scudetto della storia del Napoli non sono passate inosservate. Un campionato, quello del ’90, vinto dai partenopei dopo un testa a testa proprio con il suo Milan.

Gli azzurri si aggiudicarono il tricolore all’ultima giornata contro la Lazio (colpo di testa di Marco Baroni imbeccato da un perfetto calcio di punizione di Diego) ma sul quale pesò anche la vittoria a tavolino ottenuta a Bergamo contro l’Atalanta. Ormai noto l’episodio della monetina lanciata dagli spalti che colpì il brasiliano Alemao.

A rispondere all’ex tecnico, tra i tanti, c’è anche Beppe Bruscolotti, ex difensore (e capitano) del Napoli. Queste le sue parole ai microfoni di Radio Goal, trasmissione radiofonica in onda su Radio Kiss Kiss Napoli:

Le dichiarazioni di Sacchi? Ci vuole coraggio. Tante persone dimenticano cosa dicono e questa è la cosa peggiore. A distanza di anni venir fuori con queste cose non va bene. Sacchi ricordi bene come andarono le cose. E’ vergognoso cosa ha detto Sacchi. Non ha più la lucidità di una volta. Discriminare Napoli è uno sport da condannare, adesso anche nello sport, ma basta! Non raccontiamo frottole. Stessero zitti, tacessero. Sacchi ha avuto l’esaurimento? Cosa mi è toccato leggere! Esaurimento con tutti i soldi che ha guadagnato in carriera? Ma dai, queste persone non le chiamerei mai nella mia vita”.

Queste le dichiarazioni dell’ex allenatore del Milan: “Ero profondamente deluso dalla giustizia perché ci avevano portato via un campionato con una truffa. Tutti avevano visto che Alemao era rimasto a terra a Bergamo anche se la monetina non gli aveva fatto così male. Giocavamo meglio del Napoli, sarebbe stato giusto se avessimo vinto noi.

Quella volta ci furono cose poco chiare che poi ho saputo, ma sto zitto altrimenti mi mettono in galera. Diciamo che la politica non fu estranea alla vicenda”.

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