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Giuntoli alla Juventus, Paolo De Paola: “Non condivido le offese a Giuntoli”

Giuntoli alla Juventus

Giuntoli alla Juventus, Paolo De Paola: “Non condivido le offese a Giuntoli”

“Troppi scrittori napoletani con sciarpa e trombetta”.

A disquisire sul passaggio di Cristiano Giuntoli alla Juventus ĆØ Paolo De Paola, ex direttore diĀ Tuttosport, che sottolinea l’ingiustezza delle critiche verso un serio professionista quale si ĆØ dimostrato, anche a Napoli, Cristiano Giuntoli.

Giuntoli dal Napoli alla Juventus

Nel suo editoriale per Sportitalia ha parlato del passaggio di Giuntoli dal Napoli alla Juve, con le tante polemiche: “Credo che Sivori sia stato amatissimo dai tifosi della Juve, cosƬ come da quelli del Napoli. Uno dei rarissimi casi. Ma nel 2023 ha ancora senso criticare o augurare il peggio professionale a un dirigente che passa dal Napoli alla Juve come Giuntoli? Solo per capire, se qualcuno si trasferisce dalla Juve al Napoli va bene, se fa il percorso inverso ĆØ un traditore? Eppure, di esempi ce ne sono tantissimi: da Altafini a Ferrara, da Cannavaro a Higuain, per non parlare di Moggi. E qui nasce unā€™altra storia che si comprende ancora meno: se Moggi fa vincere un titolo alla Juve ĆØ un ā€œladroā€, se lo fa vincere al Napoli ĆØ un ā€œsantoā€. Il bello ĆØ che a sostegno di questi argomenti ridicoli scendono in campo intellettuali e scrittori. Ci sarebbe da piangere se la vicenda non facesse sbellicare dal ridere. La marea di orgogliosi odiatori che ora insulta colui che ĆØ stato acclamato come un re si ingrossa. Nemmeno lontanamente memore della figuraccia giĆ  rimediata nellā€™ultima stagione certamente vincente, ma dopo aver contestato De Laurentiis, Spalletti e lo stesso Giuntoli. A proposito del quale suscita livore la recente confessione di aver amato la Juve fin da bambino. Apriti cielo. Insulti e offese a valanga via social. Quale lesa maestĆ , quale onta.

L’appartenenza…un indelebile marchio di fabbrica

Come se la stupida idea di ā€œappartenenzaā€ possa diventare un indelebile marchio di fabbrica.Ā Ormai ĆØ uno status facilmente descrivibile: lo scrittore napoletano con sciarpa e trombetta comodamente appollaiato a sparare sentenze. Soavemente tifoso del Napoli, ovviamente, e sempre in prima linea a patto che si sappia in giro perchĆ© anche da certe posizioni populiste discendono copie e consensi. Fino, appunto, al ridicolo.
Agitare un vessillo, fare le vittime, sentirsi ā€œstarā€ aiuta a costruire il personaggio, ma poi si rischia lā€™incomprensione appena si supera il Garigliano a nord e punta Campanella a sud. I confini sono molto limitati per i neo masaniello, neo melodici e pure un poā€™ neo borbonici. La riscoperta tardiva della revisione storica si tramuterĆ  a breve in un inesorabile risveglio per il numeroso gregge allā€™inseguimento dellā€™ultimo pifferaio magico.
Riassumendo: uno scudetto, una coppa Italia, lo storico traguardo dei quarti di Champions, per tre volte secondo posto e per due terzo posto in campionato non contano nulla se un individuo porta la sua professionalitĆ  alla Juve. Provate a sentirli e a guardarli certi professori che offendono con un linguaggio incomprensibile il povero Giuntoli. Tanto, i professionisti del consenso saranno sempre pronti a scandalizzarsi per qualche coretto da stadio, ma mai si indigneranno dinanzi a tanta volgaritĆ . In fondo che vuoi, il calcio si esprime anche con il tifo contro: ĆØ goliardia. Con tanti saluti a quella professionalitĆ , ora criticata, che ha consentito il raggiungimento di risultati eccezionali. Applausi a Giuntoli, per il suo passato e per il suo futuro
“.