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Il giovedì del Napoli dalla A alla Z – Olsen para tutto e Castro gela il San Paolo in una serata davvero stregata

Napoli-Cagliari

Una beffa clamorosa nel turno infrasettimanale allo stadio San Paolo per un giovedì del Napoli dalla A alla Z davvero difficile da digerire. L squadra di Ancelotti fa la gara contro il Cagliari, crea tantissime occasioni da rete senza concretizzarle, domina nella ripresa eppure sono gli avversari a portare a casa tre punti pesantissimi con il colpo di genio di Castro in contropiede all’ultimo respiro

Un match stregato, così come la porta di Olsen: l’estremo difensore ex Roma è tra i migliori in campo, neutralizzando ogni iniziativa di Mertens, Insigne, Lozano, Milik e LLorente. Nel finale persino il rosso a Koulibaly per proteste e tanto, tantissimo da recriminare in un mercoledì da dimenticare in fretta per voltare pagina: domenica infatti, si scende nuovamente in campo a Fuorigrotta, questa volta contro il Brescia. Di questo e molto altro parleremo nel nostro giovedì del Napoli dalla A alla Z!

A come Alle stelle

Potevamo mai cominciare il nostro giovedì del Napoli dalla A alla Z senza il nostro beniamino? Assolutamente no! Anche oggi va celebrato a dovere, ancor più perchè si è confermato tra i migliori in campo: non parliamo di Tommaso Starace e neanche del bravissimo Di Lorenzo bensì di (rullo di taburi… ndr) Mario Rui! Quanto ci fai gasare quando sprinti ed anticipi gli avversari, quando ti involi sulla fascia, dribbli anche i fili d’erba ed ancor più quando provi il fendente dalla distanza al 23’… direttamente alle stelle ma ti assicuro che è stato bellissimo. E siamo seri.

B come Baci

Cari amici del giovedì del Napoli dalla A alla Z, lo sapete che sotto sotto siamo degli inguaribili romantici e quando abbiamo ammirato le gesta in campo di Marko Rog un po’ lacrimuccia è scesa. In particolar modo quando gli è stato donato il suo solito, fedele amico cartellino giallo. Un tuffo nel ricordi e nel passato, di quel mastino dalla faccia da angioletto, secondo in cattiveria agonistica azzurra solo ai più illustri Gargano, Montervino, Ametrano e Maldonado. Ma il momento più bello è stato l’abbraccio con Lorenzo Insigne prima dell’inizio della gara e quello con Allan al momento del cambio, a conferma di quanto il calcio spesso lasci ancora legami forti e bellissimi ricordi.

C come Corrucciato

Qualcosa non andava. Qualcosa non era come al solito e lo si leggeva subito dal volto di Carlo Ancelotti. Non il solito sopracciglio, neanche le gomme d’ordinanza. Bensì una smorfia corrucciata sin dall’inizio della partita, appena entrato in campo, con il volto tirato e fin troppo teso. Forse,  avvertiva la difficoltà del match, il caso psicofisico del primo tempo, forse temeva il park the bus made in Sardegna. Che ci abbia visto lungo o forse avvertiva solo il forte caldo: non è dato saperlo ma a noi piace immaginarlo così, anche un po’ veggente e santone.

D come Dovrebbe entrare Llorente

Minuto 24 di Napoli-Cagliari. Gara alquanto dai ritmi bassi ed a tratti, diciamolo, anche senza troppe emozioni. F così che, nel silenzio di un tranquillo turno infrasettimanale del mercoledì, una voce graziosa ma sicura squarcia il cielo all’ombra del Vesuvio: “Deve entrare LLorenteeeeeeeeeh ma quando lo mettiiii”. Cari amici, è così che vi presento mia mamma, prototipo perfetto delle fan dello spagnolo più ambito di Napoli. Questa invocazione è andata avanti fino al 65′ quando, finalmente per le mie orecchie, c’è stato il cambio…con Fernandone in desabillè ed alquanto scatenato. Ipse dixit.

E come Espulso

Un finale di match alquanto infuocato quello del San Paolo tra Napoli e Cagliari. Gara vera, maschia sin da subito ma quando all’87’ Castro ha completamente invertito equilibri ed egemonia, i nervi sono un po’ saltati. In primis a Mario Rui, che quando si tratta di arrabbiarsi non se lo lascia ripetere due volte e con gli occhi di fuoco, non le manda a dire. Ma soprattutto lui, il nostro Kalidou, neoentrato nella ripresa, convinto che l’azione fosse stata viziata da un fallo. Voce grossa verso l’arbitro Di Bello e persino rosso diretto. Esagerati.

F come Fattore M

Nel pre partita del San Paolo, ancora una volta mister Ancelotti ci ha saputo sorprendere con una formazione rinnovata ed un turn over alquanto coraggioso. Ciò che spiccava prepotentemente però, era la coppia di centrali difensivi alquanto atipica: un turno, anzi mezzo, di riposo per Koulibaly (costretto poi ad entrare nella ripresa dopo l’infortunio di Maksimovic ndr) e doppia maglia da titolare per il duo Maksimovic-Manolas che ben ha figurato per tutta la prima frazione di gioco. In particolar modo il greco è nettamente in crescita rispetto alle prime uscite in azzurro. Fattore M da non sottovalutare quindi, che quando chiamato in causa può tornare davvero molto utile.

G come Girl Power

Cari amici del giovedì del Napoli dalla A alla Z, finalmente una voce amica in telecronaca, finalmente spazio alle donne di calcio, semplici, competenti e professionali. Carolina Morace è il vanto del made in Italy mixando lavoro, sacrificio ed esperienza. Soprattutto, rappresenta una giusta apertura mentale: perchè in molti ambiti anche internazionali, solo il calcio femminile può esser raccontato e diretto da una donna. Poco importa quindi se sia Martens (all’olandese ndr) o Mertens: ad altre figure femminili del calcio in tv perdonate ben altro. Girl Power sempre… quando c’è la sostanza.

H come Hanno dato tutto

Al di là del risultato, spesso si dice nel calcio. E’ anche un motto dei tifosi, che guardano alla prestazione, alla maglia sudata, all’approccio dei giocatori in campo prima del computo dei punti conquistati. Perchè si sa, tutto può esser deciso anche da un episodio, dalla sfortuna, dal caso, persino da una sostituzione. Nell’analisi di una gara bisogna quindi sempre essere imparziali, obiettivi, analitici e totalizzanti: con quasi trenta occasioni da gol create il Napoli non ha meritato la sconfitta contro il Cagliari, in un secondo tempo inoltre dominato. Ma sicuramente ci sono cose da limare: l’approccio morbido alla prima frazione di gioco, maggior cinismo sotto rete, un centrocampo che non ha funzionato al meglio. Guai però a dire che i ragazzi non hanno dato tutto: ci tiene a precisare proprio ciò mister Ancelotti in conferenza (LEGGI QUI ANCELOTTI IN CONFERENZA), guardando comunque il bicchiere mezzo pieno…seppur con il doppio di rammarico.

I come Intensità

Non provate a nominarla. Se in ritorno al futuro era la parola “codardo” che faceva scattare Marty McFly, per Lorenzo Insigne invece è Intensità. E come dargli torto, effettivamente. Facciamo un passo indietro: post partita di Napoli-Cagliari, il capitano azzurro ci mette a faccia e si presenta in diretta sia alle paypervieuw che in mixed zone. Tutto bene, fino alla domanda del giornalista di Sky Giancarlo Marocchi: “Il Napoli ha giocato con la stessa intensità di un’amichevole a Dimaro” (LEGGI L’INTEGRALE). E Lorenzino non se lo è fatto ripetere due volte, rispondendo con tono deciso in rispetto dei tifosi e di chi è sceso in campo raccogliendo il 70% del possesso palla e più di 25 occasioni da gol nello specchio della porta, fermati nella ripresa solo da un super Olsen. Garra Frattamaggiore.

L come La regola dell’otto

Cari amici del giovedì del Napoli dalla A alla Z, stamane abbiamo scoperto dell’esistenza della regola dell’otto made in Carletto Ancelotti (LEGGI QUI I DETTAGLI). Il corollario è semplice: cambi otto pedine rispetto alla gara precedente e vinci nella stessa maniera. Indovinate un po’ quando era successo? Proprio dopo il big match contro il Liverpool a Lecce e la goleada è stata assicurata. Magari il calcio fosse così matematicamente semplice…

M come Maledizione

Caro Robin Olsen dalla Svezia, questa volta scrivo a te. Sarai stato sicuramente l’orgoglio dei fantallenatori, dei tuoi tifosi e dei tuoi compagni. Ma anche degli estimatori del bel calcio perchè, diciamolo, hai disputato davvero una gara perfetta. Coadiuvato dai tuoi tre amici di sempre palo destro, palo sinistro e traversa, hai eretto un muro che ha completamente bloccato la porta sarda, quasi stregandola. Eh sì. Non mi soffermo però su questo perchè ne parleremo tra poco. Certo che a Cagliari godi di una nuova linfa ed anche con i tuoi compagni di reparto ti trovi alla perfezione nella notte del San Paolo. Chapeau ad un’ottima prova, in netto miglioramento rispetto a quelle di Roma: il merito della vittoria del Cagliari è anche e soprattutto tua. Maledizione. 

N come N O I A

Sono certa che una buona parte dei lettori del giovedì del Napoli dalla A alla Z ha avuto seri problemi a rimanere concentrato e sveglio nel primo tempo di Napoli-Cagliari ieri sera. Senza peli sulla lingua, anzi, in questo caso sulle pagine grafiche del nostro portale, possiamo asserire con coscienza e schiettezza che sono stati dei brutti 45 minuti, ai quali non eravamo abituati e che ci hanno riportato alla mente gli stessi di Torino. Il risultato per fortuna è stato diverso, anche per caratura ovviamente dell’avversaria. Sbagliare due tempi però, ha portato allo stesso incredibile ed amaro finale, nonostante la seconda parte del match abbia visto poi in entrambi i casi il Napoli dominare. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso…

O come Offensivo

Carlo Ancelotti voleva vincerla. L’ha sempre voluta vincere, vuole sempre vincere ogni gara. E su questo non ci piove. E’ coraggioso, impavido, anche equilibrato e meritocratico nelle scelte ed anche su questo non ci piove. C’è stato un momento però, nel quale ha schiacciato sull’acceleratore ed abbiamo chiaramente avvertito quella spinta di quando tiri male la frizione e la macchina fa un balzo repentino, prima all’indietro e poi spedita in avanti. E’ il 73′, il Napoli sta creando decine di occasioni da rete ma non riesce a sbloccare il risultato. In campo ci sono al contempo Callejon, Zielinski, Llorente e Mertens, oltre a Mario Rui, Di Lorenzo e Koulibaly fortemente propositivi. Ecco la mossa della “disperazione”: entra anche Milik per una squadra che a frazione anteriore è dir poco. Aumentano ancora infatti le occasioni da rete ma il risultato non cambia…anzi, ci pensa Castro.

P come Pupillo

Allontaniamoci un secondo dai fatti e misfatti di Napoli-Cagliari e facciamo un passettino indietro nella settimana seppur breve del Napoli. C’è un giovane classe 2000 che sta strabiliando tutti gli appassionati di calcio ed addetti ai lavori: si tratta di Sandro Tonali, centrocampista del Brescia, con tecnica ed intelligenza tattica da veterano. Già adocchiato da tutte le big italiane, se n’è parlato anche in ottica Napoli, così come conferma il suo procuratore (LEGGI QUI LE PAROLE DELL’AGENTE DI TONALI). Decisamente anzitempo parlare di mercato ma la suggestione ci stuzzica non poco. Prospettico.

Q come Quasi

Quante volte abbiamo ripetuto “quasi” durante Napoli-Cagliari. Almeno per tutte le quasi (ecco… ndr) trenta occasioni da rete create dagli azzurri per tutto l’arco del match. Il palo esterno di Mertens al 62′ con la sfera che quasi entra in rete alle spalle di Olsen, due minuti dopo ancora un altro legno del belga, i colpi di testa di uno scatenato Llorente, i tentativi dalla distanza di Insigne e Zielinski, il forcing di Milik. Chi più ne ha, più ne metta, fatto sta che il Napoli ha quasi sfiorato il gol miliardi di volte ed anche la vittoria ma è tornato a casa con un pugno di mosche.

R come Rabbiosi

Cari amici del giovedì del Napoli dalla A alla Z, bisogna darsi una calmata. Ci sta un’esplosione post partita di rabbia (in)controllata ma dallo sfogo al disfattismo cosmico la strada deve essere ampia e difficilmente percorribile. E’ normale che il tifoso si esprima sulla scia delle emozioni, delle sensazioni del momento, stando però sempre ben attento a non distruggere ciò che è stato creato solo sulle ali dell’amarezza. Ricetta quindi, per far sbollire la rabbia dopo un ko (ancor più se immeritato ndr) e non far danni nel mondo: tenere i social spenti o lontani per almeno 30 minuti; non utilizzare telefono e whatsapp se non strettamente necessari ed assolutamente per non parlare di calcio; rivedere le immagini della partita massimo tre volte a ripetizione, poi cambiare canale e distrarsi. Ripetere dopo i pasti. Solo in caso di emergenza, andare fuori al balcone, fare un bell’urlo e poi tornare in casa, con la mente lucida e/o appellarsi ad un unico amico meno iracondo con il quale sfogarsi e riprendere lucidità. Bravi. 

S come Stregato

Lo dice anche il Napoli sulle pagine del suo sito ufficiale (LEGGI QUI LA CRONACA DEL MATCH): il match contro il Cagliari è stato davvero stregato. A volte c’è davvero poco da fare: come si dice in gergo, la partita sarebbe potuta durare anni e forse Mertens e compagni non sarebbero mai riusciti a segnare. Storta va, dritta viene: tutta esperienza, per la seconda volta in un mese, per non commettere più gli stessi errori e proseguire questa luuuuunghissima stagione senza disfattismi ma con la voglia di viverla step by step. Relax.

T come Turno Infrasettimanale

O anche turn over. Il grado di insofferenza verso entrambi è pressoché identico e strettamente correlato. Mercoledì che sembrano domeniche, con la stanchezza atavica e lo stress psicologico di chi sta scendendo in campo almeno due volte a settimana e per impegni importanti tra campionato e Champions. Di chi sa che non può sbagliare il minimo dettaglio, mai, contro nessuno, perchè chi hai difronte disputerà sempre la gara della vita. Di chi sa che non gli verrà mai perdonato nulla, perchè “siamo alla quinta giornata e già siamo a sei punti dall’Inter e quattro dalla Juve”. Ripeto, sei e quattro e sappiamo tutti perchè. Di chi non riesce a prender sonno perchè ripensa all’assurdo del calcio e magari dopo la partita inizia subito a lavorare, più intossicato di prima. Di chi “però è bella la serie A il martedì…ed anche il mercoledì, il giovedì…” e poi già si ricomincia. Insomma, acredine eterna al calcio moderno ed ai turni infrasettimanali, costantemente nostalgici del vecchio Com’è bello sostenerti la domenica alle tre.

U come UEFA

Ode a te, Alex Meret. Anche la Uefa ha elogiato il talento dell’estremo difensore partenopeo, celebrando ufficialmente la sua bellissima parata contro il Liverpool, fermando sir Momo Salah (LEGGI QUI LA NOTIZIA). L’ennesima bellissima soddisfazione per il numero 1 azzurro, per un giocatore assolutamente da coccolare, preservare e tenersi ben stretti.

V come Vuoto ma pieno

Pagelle per il Napoli altalenanti dopo l’amara sconfitta contro il Cagliari ma un voto d’eccezione se lo becca l’ideatore dei sediolini del San Paolo: proprio tu, caro amico. Te lo dico apertamente: sei un genio. Sicuramente in buona compagnia, visto che l’idea del multicolor l’hanno adottata in moltissimi impianti di nuova generazione ma il colpo d’occhio è davvero fantastico…anche quando non è gremito. Eh sì, è proprio quella la genialata: lo stadio sembra sempre pieno anche quando non lo è, effetto ottico dei colori proprio dei sediolini. In quanto a calore non c’è problema: che ci sia il sold out o i soliti 40.000 spettatori, il San Paolo si conferma sempre il dodicesimo uomo in campo.

Z come Zampata

Ahhh Castro. Tu mi sei simpatico, ti seguo da anni anche sui social e quando sei entrato in campo ho detto a tutti i presenti, proprio a tutti, quanto sei bravo e professionale. Però così non si fa, mi hai spezzato il cuore. Giusto sottolineare anche i tuoi meriti e non solo i demeriti del Napoli, meno giusto sminuire invece gli azzurri così come ha fatto mister Maran che sappiamo, non ha molto in simpatia la squadra all’ombra del Vesuvio (LEGGI LE PAROLE DI MARAN). Che dire: ha parlato il campo, meno il risultato e per il secondo verdetto ci vediamo in Sardegna nel girone di ritorno. E sarà ancora gara vera. 

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