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Il lunedì del Napoli dalla A alla Z – Contro la Spal ennesima occasione persa, Milik in gol e lacrime per Malcuit

Lunedì del Napoli

Lunedì del Napoli- rubrica

Il lunedì del Napoli dalla A alla Z ha il sapore dell’ennesima occasione sprecata, figlia di una squadra che è vittima sempre degli stessi errori, in particolar modo quello di non arrotondare il risultato quando ne ha modo

Una Spal che ha disputato una buonissima partita ferma infatti sul pari un Napoli che avrebbe potuto approcciarsi alla prossima delicatissima settimana con una situazione di classifica e d’umore nettamente diversa. Mercoledì al San Paolo infatti, arriverà una super Atalanta galvanizzata dai sette gol siglati contro l’Udinese, in un’altra gara trappola da non sbagliare. Tutte le curiosità ed i dettagli degli ultimi sette giorni azzurri in questo nuovo appuntamento de il lunedì del Napoli dalla A alla Z!

A come Aggressivi

“I valori delle due squadre sono completamente diversi ma bisognerà vedere come il Napoli scenderà in campo, con quanta aggressività”. Ad ascoltare i telecronisti di Dazn pochi minuti prima del fischio d’inizio del match di Ferrara, sembra che in realtà la partita l’abbiano già vista…al contrario. L’approccio partenopeo infatti, è da dimenticare: due minuti e due occasioni nitide da gol sui piedi degli attaccanti di casa, con la traversa di Petagna. Aggressivi sì, ma di sicuro non il Napoli, preludio poi di tutto l’andamento del match. Rimandati.

B come Barriera

Si ride anche un po’ come di consueto in questo seppur aspro lunedì del Napoli dalla A alla Z. Riavvolgiamo il nastro proprio al 2′ nel primo forcing della Spal. Punizione di padroni di casa e barriera ordinata a voce alta da Ospina. Quattro uomini più uno, Insigne, quasi a coprire la visuale del suo estremo difensore. Al fischio dell’arbitro La Penna però, il colpo di scena: Lorenzino si tuffa a mmò di nuotatore ai piedi dei compagni, per il famoso “coccodrillo” alla Brozovic. Danni soltanto limitati: Petagna infatti, stampa la sfera sulla traversa. D’effetto ma da migliorare.

C come Ciro Dries

Sì, cari amici del lunedì del Napoli dalla A alla Z, è successo davvero. E non stiamo scherzando. E’ nato il piccolo Ciro Dries che di cognome non fa Mertens ma che ha uno stretto legame con il numero 14 partenopeo (LEGGI QUI I DETTAGLI). Si tratta infatti del pargoletto dal cuore già azzurro di un noto ristoratore di Capri, amico da tanti anni dell’attaccante azzurro. Un tributo quasi dovuto e fortemente voluto, che ci ha fatto davvero sorridere. E non chiamatelo solo calcio: perchè Napoli ed il Napoli sono anche questo e molto, molto di più.

D come Doccia fredda

Non è una bellissima partita quella di Ferrara e se ne accorge anche mia nonna plurinovantenne sul divano insieme a tutta la famiglia: “Ma che sta succedendo, la pasta frolla? Ogni due minuti c’è qualcuno a terra!” Eh sì, cara nonna, oggi purtroppo ti è toccato digerire il ragù guardando questo spettacolo non propriamente divertentissimo. Al gol di Milik però, il sospiro di sollievo è stato d’obbligo: non era proprio un bel momento per la squadra di Ancelotti. Ancor meno al 17′ quando Kurtic decide che la domenica ce la dobbiamo proprio intossicare. Anche alla nonna, con il ragù sullo stomaco.

E come E basta

Tra le note dolenti di ieri, che risuonano ancora fresche fresche nella nostra mente a mmò di ritornello horror, ci sono le costanti parole dei telecronisti Dazn che ci hanno gentilmente ripetuto per almeno otto miliardi di volte, che proprio in quello stadio, contro la Spal ed in una precisa porzione del campo, Arek Milik due anni fa si era distrutto per la seconda volta il ginocchio. Non contenti che il discorso fosse chiaro ai più, gli hanno persino posto la domanda in pre gara, con la diplomatica risposta del polacco: “Non ci penso più io, figuriamoci gli altri”. Detto fatto, la sfiga è servita: questa volta ad esserne colpito è stato Malcuit che in una nuova porzione del campo e proprio contro la Spal, è uscito in lacrime per un brutto infortunio…indovinate un po’? Al ginocchio. Per la serie occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio.

F come Forfait

Restiamo in tema infermeria in questo lunedì del Napoli alla A alla Z. In settimana infatti, è tornato a parlare uno dei nuovi leader partenopei, Kostas Manolas che ha dovuto ancora dare forfait per il match contro la Spal per l’acciacco ancora non risolto al costato (QUI I DETTAGLI). Da veterano della categoria però, non ha mancato di far sentire il suo apporto ai compagni seppur a distanza (LEGGI LE SUE PAROLE), suonando la carica e soprattutto, dando appuntamento quanto prima a tifosi ed avversari. Niente paura, Kostas sta tornando. E non ce ne sarà per nessuno. 

G come Gara da chiudere

L’errore è stato quello di non aver saputo difendere il vantaggio iniziale, lì potevamo fare meglio e chiudere la gara. Sono reti che non dobbiamo subire ed è un aspetto da migliorare. Dobbiamo reagire subito e già mercoledì abbiamo una partita importante per poter risalire la classifica”. Lo sa bene anche Kalidou Koulibaly che analizza con chirurgica fermezza ciò che non è andato contro la Spal (QUI LE PAROLE DI KOULIBALY). Sicuramente meno diplomatico di Ancelotti, il difensore azzurro è andato dritto al punto, promettendo il riscatto che dovrà arrivare proprio mercoledì quando in campo al San Paolo scenderà l’Atalanta. E sarà ancora una volta gara vera. 

H come Ho poco da rimproverare

Le dolenti note del lunedì del Napoli dalla A alla Z parte II. Se, come abbiamo spiegato nella lettera G, Koulibaly non è stato per nulla diplomatico nell’analizzare gli errori di Spal-Napoli, a mantenere un sano equilibrio ci ha pensato come sempre il leader calmo, Carlo Ancelotti nel post partita. “Abbiamo colpito un palo, due o tre palle sono passate ad un nulla dalla porta, il portiere ha fatto almeno due parate importanti. Giocando così alla fine i risultati arrivano, oggi non siamo stati molto fortunati” (LEGGI L’ANALISI DI ANCELOTTI). Non spetta a noi giudicare ora queste dichiarazioni ma siamo certi che l’idea della sfortuna sia stata rimpiazzata da quella amara di una classifica che poteva essere diversa. Quasi quasi una strigliatina se la meriterebbe comunque il Napoli, và…

I come Importantissima

Spal-Napoli non era solo una delle gare più importanti del turno delle 15 della nona giornata di serie A. Spal-Napoli, cari amici de il lunedì del Napoli dalla A alla Z, rappresentava una grandissima occasione di rilancio. Ma non solo: era al contempo una prova di maturità da non fallire, il palcoscenico perfetto per gridare alle avversarie “presente” per la lotta scudetto, con 11 leoni affamati pronti a sfruttare ogni passo falso delle maggiori antagoniste. Nel calcio però, nulla è scontato, nulla viene regalato e nulla si può programmare: sfortuna, è vero, ma anche poco cinismo e poco mordente per una squadra che ancora una volta non ha convinto a pieno. Ed una classifica ahimè invariata. Peccato.

L come Lacrime

Quanto ci dispiace per Kevin Malcuit. Immaginavamo che si trattasse di qualcosa di serio, ancor più quando le lacrime lo hanno fermato al 68′ e si è accasciato al terreno di gioco disperato, desolato. Prosegue la scia sfortunata di infortuni durante Spal-Napoli, anche se al momento il bollettino medico è stato ancora vago: si tratta infatti di un forte trauma distorsivo al ginocchio destro (LEGGI QUI IL BOLLETTINO MEDICO). Il difensore azzurro in giornata si sottoporrà ad esami per stabilire l’entità dell’infortunio e capiremo se, per la prossima trasferta a Ferrara, sarà necessario munirsi anche di acqua di Lourdes per tutti. Scherzi a parte, forza Kevin! Ti aspettiamo!

M come Milikmania

Abbiamo parlato di infortuni, abbiamo parlato di lacrime ed anche di occasioni sprecate. Ma qualcosa, anzi più di qualcosa in Spal-Napoli lo possiamo e lo vogliamo salvare. Ed anche qualcosa di importante, perchè è l’ennesimo tassello di rinascita di un giocatore che ne aveva immenso bisogno e con lui anche il Napoli. Sul tabellino dei marcatori c’è ancora Arek Milik che all’8′ sblocca il risultato ed al 25′ ha sfiorato numerose volte la doppietta. Peccato solo per l’assist all’ultimo secondo di un pelo fuori misura per Llorente che avrebbe persino potuto regalare la vittoria al Napoli con un colpo di testa a porta vuota che termina però altissimo alle spalle di Berisha. Bene ma non benissimo, insomma. 

N come Napoletanità

Riavvolgiamo ancora un po’ il nastro e torniamo su uno degli argomenti più caldi di questi ultimi giorni partenopei, ossia le dichiarazioni del presidentissimo Aurelio De Laurentiis. Un po’ troppo forse chiamarle dichiarazioni poichè si trattava di uno sfogo come sempre senza peli sulla lingua. Non possiamo riportare per filo e per segno le sue parole poichè Google ed il nostro amato Seo ci bannerebbero per tutta la vita. Vi conosciamo però e sappiamo che avete ben capito a cosa ci riferiamo: napoletanità, critiche, commenti e chi più ne ha più ne metta. Tutto scivola addosso per dirla come gli inglesi di Oxford: chissà però, se il mood sia rimasto lo stesso anche dopo il pari contro la Spal…

O come Oracolo

E’ vero che nel calcio a volte è necessaria una buona dose di diplomazia, che spesso e volentieri però deve lasciar spazio a strategie comunicative e di marketing, motore della comunicazione moderna. Nella maggioranza dei casi però, si è di fronte a situazioni così lapalissiane che è davvero difficile mentire…o forse, un po’ di strategia comunque c’è, come quella di mettere le mani “avanti”. Qualcosa ne sa mister Semplici, che alla vigilia di Spal-Napoli si è lasciato andare ad un commento che dire profetico è poco: “Il Napoli è una squadra fortissima, molto più forte di noi, dopo la Juventus è la squadra migliore a livello di organico e di esperienza in panchina. Servirà la Spal perfetta per fare risultato” (LEGGI QUI LE DICHIARAZIONI). Detto fatto. Semplice oracolo, oracolo Semplici.

P come Panchina

Cari amici del lunedì del Napoli dalla A alla Z, durante Spal-Napoli abbiamo notato un’altra cosa importante: in panchina c’era qualcuno davvero indemoniato. Non parliamo ovviamente di mister Ancelotti, seppur adirato insieme al solito immancabile sopracciglio ed ad un capello che riassumeva perfettamente il grado di esaurimento a bordo campo. Bensì, abbiamo adocchiato qualcuno che proprio non le ha mandate a dire al direttore di gara ed a tutte le sue incongruenze. Parliamo di un super Josè Maria Callejon, allenatore aggiunto, arbitro aggiunto ed anche all’occorrenza mental coach. Così arrabbiato proprio non l’avevamo mai visto: saranno stati i capelli argentei a dargli una marcia in più. Vai Josè, non ti fermare!

Q come Quanta adrenalina

Telecronisti vs reality parte III. Siamo quasi al finale di una Spal-Napoli alquanto deludente, ovviamente dal punto di vista dei tifosi del Napoli. La squadra di casa è stremata e non riesce a reggere più il forcing, seppur senza mordente, degli avversari. Eppure c’è qualcuno che intravede ancora sprazzi di brio: “Quanta adrenalina in questo finale di gara! Si gioca come se non ci fosse un domani” commentano in tv. Invece il domani c’è ed anche il fegato ingrossato, insieme al perentorio commento di mio padre e del web tutto: “Alla faccia dell’adrenalina, qua ci girano solo le scatole”. Ancor più bella ancora mia nonna ultranovantenne al triplice fischio finale: “E finisce così? Non deve succedere nulla?” Eh sì nonna, proprio così. Il nulla cosmico.

R come Rigore

In una strana Spal-Napoli, tra i minuti degni di nota c’è senza dubbio il 37′, quando l’arbitro La Penna decreta il calcio di rigore a favore del Napoli dopo un presunto fallo di mano della Spal. Tutti gli azzurri chiamano il tocco e lui, senza andare neanche a consultare il Var, indica il dischetto. Nel frattempo Lorenzo Insigne, non curante di nulla e di nessuno, prende la sfera e si posizione già per la battuta ma il direttore di gara interrompe tutto e ci ripensa attendendo istruzioni dal Var. Lo guarda e lo riguarda, sente e risente i suoi collaboratori e decide di non decretare più il rigore. Caso al limite per colpa del movimento della spalla del povero giocatore della Spal (scusate il gioco di parole ndr…) e forse, già da questo si capiva la giornata quasi storta dei partenopei. Questione di Spal(la).

S come Siamo dispiaciuti

Anche noi, caro Lorenzo Insigne. Le parole a fine gara del capitano azzurro (LEGGI QUI LE DICHIARAZIONI) sono un po’ il manifesto del pensiero di un intero popolo dal cuore azzurro che rimpiange l’ennesima occasione persa. Due punti in più avrebbero fatto molto comodo alla squadra di Ancelotti che adesso sono chiamati ad una doppia impresa, contro l’Atalanta mercoledì sera al San Paolo nel turno infrasettimanale e sabato all’Olimpico contro una Roma fresca di vittoria ai danni del Milan. Doppio big match per dimostrare davvero non il proprio indiscusso valore bensì la propria identità, che a volte è ancor più importante in un percorso a lungo termine come quello tra campionato e Coppe.

T come Turnover

L’avevamo già previsto nel pre partita: contro la Spal sarebbe dovuto toccare ad Ospina, tra le certezze delle seconde linee partenopee, con una turno di riposo concesso a Meret (LEGGI I DETTAGLI). Come sempre, l’estremo difensore colombiano non delude le aspettative, salvando nella ripresa persino il risultato che avrebbe condannato gli azzurri a morte certa. Poco può sulla rete di Kurtic figlia di una dormita difensiva, nonostante un brivido  al 42′ con un’uscita troppo avventata. Un punto a favore, ancora una volta, per i partenopei che così si godono i propri portieri di grande affidabilità in ogni modo essi vengano mescolati.

U come Undici x Undici

Altro dato importante da sottolineare anche in questo lunedì del Napoli dalla A alla Z, riguarda il turnover. Scontato ancor più dopo le gare di Champions, con una rosa ampia e tanti impegni importanti da affrontare ma il dato ha una ridondanza non da poco: undicesima formazione diversa in undici partite, con la novità Ospina in primis tra i pali. Ma non solo: nel momento della disperazione, è persino il tandem d’attacco a sorprendere, formato dagli arieti Milik e LLorente. Sicuramente anche contro Atalante e Roma vedremo un Napoli ancora una volta diverso, con la speranza che sia il migliore per conquistare in ambo i casi, l’intera posta in palio. Sperimentale.

V come Vivo

Lo spogliatoio non è bello se non è litigarello. Parola di Insigne, Ancelotti, Manolas ed anche la mia, và. Le dichiarazioni di Manolas in settimana sono solo una conferma su quanto accaduto tra il capitano del Napoli ed il suo allenatore: qualcosa, sicuramente. Uno screzio, seppur superato, cose non di campo bensì di calcio, con nessun caso che deve essere montato a regola d’arte per cercare di distruggere lo spogliatoio. Abbiamo già parlato di abbracci, guanciotte stritolate ed un chiarimento avvenuto tra i due protagonisti: insomma, è acqua passata ed anche questo serve a tenere vivo lo spogliatoio. L’ha detto Manolas, eh. 

Z come Zapata e soci

Il peggior cliente nel peggior momento. Eh sì, è proprio l’Atalanta di Duvan Zapata ed anche voi amici del lunedì del Napoli dalla A alla Z la conoscete bene. Arriverà con il Papu Gomez, con il giovanissimo Traorè, il sempreverde Muriel, il cinico Ilicic, lo spietato re degli assist de Roon, il para tutto Gollini e chi più ne ha più ne metta. Sì, forse stiamo dipingendo l’Atalanta, prossima avversaria mercoledì del Napoli, alla stregua di City e Real Madrid ma al momento resta la squadra che sta più impressionando in serie A e che, contro ogni pronostico, gode di maggior imprevedibilità e continuità. Inoltre, segna tanto: 28 gol fatti e 14 subiti, con l’attacco maggiormente prolifico di tutta la categoria. Insomma, gara vera, da vivere, da preparare con la massima attenzione. E servirà il miglior Napoli per tornare alla vittoria e rosicchiare punti in classifica. This is the moment.  

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