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Il lunedì del Napoli dalla A alla Z – Roma amara per gli azzurri, Milik ancora in gol ed il Var resta un oggetto non identificato

Lunedì del Napoli

Lunedì del Napoli- rubrica

Il lunedì del Napoli dalla A alla Z porta con sè ancora una volta un weekend di grandissimi rimpianti ed amarezza. La Roma conquista la vittoria all’Olimpico, tre punti pesanti e complica la classifica per gli azzurri nonostante la stagione sia ancora all’inizio

Ciò che davvero preoccupa però è la prestazione di Mertens e soci, apparsi per lunghi tratti del match senza carattere e troppo ad intermittenza. Tra le note positive l’ennesima rete di Arek Milik e la presa di posizione dell’arbitro Rocchi agli ennesimi cori di discriminazione territoriale dei tifosi giallorossi. Poi lo sfogo di Insigne, le ultime di mercato, le insoddisfazioni dei tifosi. Tutto ciò che è successo all’Olimpico e le curiosità della settimana nel consueto appuntamento con il lunedì del Napoli dalla A alla Z!

A come Allenamento

Partiamo dalle novità della settimana con le notizie alle quali non siamo per nulla abituati. Ha subito fatto il giro del web l’iniziativa della “visione dell’allenamento” del Napoli per gli abbonati dell stagione. Finalmente Castel Volturno apre le porte, finalmente tutti potranno scoprire di che colore è l’erba verde (…) dei campi calcati durante la settimana da Manolas e compagni. Eh no! Quello è un concorso e vedrà trionfare soltanto pochissimi eletti. Quello che invece include proprio tutti gli abbonati è l’allenamento allo stadio San Paolo del 7 novembre, che poi tanto male non è (LEGGI QUI I DETTAGLI). Insomma, un modo per stare accanto ai propri beniamini in particolar modo adesso che ne hanno davvero bisogno. Noi ci saremo ed anche voi, non mancate!

B come Buongiorno

Sarà il sabato, sarà il cielo plumbeo e piovoso dell’Olimpico o un orario da pennichella ma il Napoli scende in campo nella capitale alquanto dormiente. Male male a tratti malissimo potremmo dire, ancor più perchè dai primi minuti di gioco è palese che tutte le intenzioni di sbranare il ciuccio ce le abbia proprio il lupacchiotto giallorosso. La sveglia per i partenopei però, è stata impostata solo in ritardo: rigore di Kolarov neutralizzato dal solito super Meret ed il Napoli inizia a giocare, spronato proprio dal suo estremo difensore e da un urlante Davide Ancelotti in panchina. Purtroppo però, sempre ad intermittenza. Buongiorno.

C come Classifica

Cari amici del lunedì del Napoli dalla A alla Z, ora facciamo un test che intitoleremo senza alcun riferimento a fatti e/o persone, prova della lettura della classifica. A cosa serve? Per testare quanto siete masochisti in questo inizio settimana. Inutile sfuggire davanti alla realtà, questo è chiaro. E vi concedo un bivio: continuare a leggere solo se i numeri non vi daranno alla testa ed ancora, se e solo se poi non ci rifletterete per tutta la giornata…almeno fino a domani che si riscende in campo per la Champions. Vogliamo correre insieme il rischio? Ebbene, la classifica recita così: Juventus 29, Inter 28, Roma 22, Lazio, Atalanta e Cagliari 21 punti, Napoli 18. Sì, solo 18. Da brivido. Corta ma da brivido.

D come Davide Ancelotti

Un volto (semi) nuovo sulla panchina del Napoli all’Olimpico: si tratta di Davide Ancelotti, che deve ovviare in un momento topico alla squalifica di sir Carletto, con il ricorso in extremis non accolto. Tocca a lui togliere le proverbiali castagne dal fuoco, lui che leader calmo proprio non lo è…anzi. Il figlio d’arte infatti, si fa sentire in campo sin dal 14′ quando dopo un tiro frettoloso e sbilenco di Mertens urla alla truppa “calmiiiiii”. Al 60′, quando la situazione era ancor più complessa invece, incita i suoi con un perentorio “daiiiii” e via di indicazioni tattiche. Al triplice fischio finale, stretta di mano con Fonseca e rispettivi ossequi a casa. Per completare l’opera, una perfetta analisi anche in mixed zone (LEGGI QUI L’ANALISI DI DAVIDE ANCELOTTI) cercando di stemperare critiche e disfattismi.

E come Eroe

Concedetemi cari amici del lunedì del Napoli dalla A alla Z, di tornare un attimo indietro nel tempo, in quel lasso temporale piuttosto sbiadito tra Napoli-Atalanta e Roma-Napoli. Proprio in quel momento, un insospettabile giocatore azzurro è diventato un eroe, grazie ad un frame subito virale e che ha lasciato spazio alla creazione di centinaia di meme. Parliamo di Lorenzo Tonelli che nell’assurda notte del San Paolo, vuole regalare a fine match il pallone all’arbitro Giacomelli, per premiarlo di un hat-trick di errori. La reazione del direttore di gara? Impietrita, quella dei tifosi partenopei però è stata la standing ovation. Epico.

F come Fallo

Più incerti di coloro che visualizzano ma non rispondono, di coloro che a trent’anni non sanno ancora cosa vogliono dalla vita o delle persone che lanciano il sasso e nascondono la vistosa mano, c’è un girone infernale dove la punizione divina è approcciarsi al Var. Sono ormai passate due stagioni, con tutti i cambiamenti del caso e, nonostante un’immensa applicazione da parte davvero di tutti, non si continua a capire quale sia il minimo criterio. Il braccio attaccato o staccato dal corpo non lo è sempre, o almeno, le braccia di Kjaer e Callejon evidentemente hanno qualcosa di diverso nella loro struttura ossea. Tanto, alla fine, qualsiasi cosa accada poi c’è sempre la discrezionalità. Un po’ come quando una persona ti tratta male senza motivo e dice: “Eh, ma io sono fatto così”. Da oggi in poi, si può anche rispondere: “Fatti tuoi, io uso la discrezionalità”. Tanto è come la camicia bianca, risolve problemi e sta bene su tutto.

G come Goleador

Dopo esserci intossicati un altro po’ ripercorrendo nel nostro lunedì del Napoli dalla A alla Z tutto ciò che non è andato durante Roma-Napoli, arriviamo finalmente agli aspetti più che positivi. All’Olimpico infatti, è arrivato il quinto gol in campionato di Arek Milik, che al 72′ accorcia le distanze dando ancora speranza del pari e della rimonta ai suoi compagni. Ma non solo: ennesima rete da rapace dell’area di rigore ed un’esultanza che scaccia via nuovamente tutte le scorie negative del passato, acquistando sempre più ritmo nelle gambe e fiducia. La rete poi, sarebbe potuta diventare persino una doppietta ma come al solito, i legni ci hanno messo lo zampino. Dopo la buona prestazione personale, si parla per lui persino di rinnovo (LEGGI I DETTAGLI): una bellissima soddisfazione ed un’arma sicuramente in più nell’arsenale di Carlo Ancelotti.

H come Hostess

Eccoci qua alle dolenti note del lunedì del Napoli dalla A alla Z parte II. Sembrava stesse andando tutto bene fino al 54′. O almeno, ciò che non andava era sotto controllo. Fino a quando il nostro amatissimo Mario Rui ha deciso di ricordare ai più le uscite di emergenza dello Stadio Olimpico di Roma, vestendosi momentaneamente da hostess. Ci dovrete perdonare le licenza poetica perchè più che uno steward, lo abbiamo immaginato proprio così, sull’aereo a sbracciarsi verso le vie di fuga, a cercare di far capire ai passeggeri il giusto scorrere con tanto di parrucca bionda. Non fa nulla Mario, ti vogliamo bene anche per questo ed apprezziamo tutto ciò che di buono, anzi ottimo hai fatto. Inoltre, la partita si poteva pareggiare anche in seguito ma non ce n’è stato proprio il carattere.

I come Interruzione

Sabato che va cerchiato di rosso e ricordato per lungo tempo, non solo per il passo falso del Napoli ma in particolar modo per la decisione dell’arbitro Rocchi di interrompere momentaneamente la gara al minuto 63′ dopo aver ascoltato l’ennesimo coro di discriminazione territoriale dell’Olimpico ai danni di Napoli e dei napoletani (LEGGI QUI I DETTAGLI). Lo speaker già aveva più volte letto l’avviso di possibile stop nel caso di reiterato comportamento dei “tifosi” sugli spalti e così è stato: qualche giro di lancette tutti fermi, con capitan Dzeko che si è rivolto a tutti i settori dello stadio invocando maggior sostegno con applausi e cori soltanto di incitamento per la Roma. Sperando che questa volta sia quella giusta…anche se sappiamo, ahimè, che purtroppo non sarà così.

L come Lucido

Lode a te, o Alex Meret. Tra i (pochi) migliori in campo azzurri del match di Roma, il portierissimo partenopeo è stato senza dubbio ancora una volta il protagonista indiscusso ed era scontato gli dedicassimo una lettera in questo nuovo lunedì del Napoli dalla A alla Z. Ma andiamo con ordine. Iniziamo dai tre minuti da pallone d’oro per l’estremo difensore partenopeo che al 20′ respinge la conclusione di Pastore, al 22′ devia il bolide di Kolarov ed al 25′ para persino il rigore a Kolarov. Dulcis in fundo, arriva anche a toccare la sfera sul secondo penalty di Veretout ma poi sarebbe stato pretendere davvero troppo. Da applausi.

M come Mea culpa

Oneri ed onori non solo nel lunedì del Napoli dalla A alla Z ma anche per il capitano di una squadra, l’ultimo ad abbandonare la “nave” nei momenti difficili ed il primo a metterci sempre la faccia. Nel post Roma, questo arduo compito è toccato a Lorenzo Insigne, certi che non sia stato un caso bensì l’ennesimo modo per responsabilizzare ancor di più un calciatore che dà tanto al suo Napoli ma che, in egual o forse ancor maggior misura, gliene deve rendere. Sue le parole al termine della gara in mixed zone, che suonano come delle scuse sincere ed accorate dopo un ko difficile da digerire per tutti (LEGGI QUI LE PAROLE DI INSIGNE). Per la precisazione su Rocchi invece, vi invitiamo a volare alla lettera R. Intanto, bravo Lorenzo: in primis per la presa di posizione ed anche perchè ora tocca nuovamente a te spronare i compagni e riportare il Napoli lì su in classifica, dove davvero merita.

N come Non ci stiamo pensando

Prima della delusione di Roma, c’è stato spazio anche per le dichiarazioni del direttore sportivo azzurro Cristiano Giuntoli alla radio ufficiale partenopea. Si è tornati ovviamente sulle polemiche arbitrali di Napoli-Atalanta, sul punto di vista della società, del presidente De Laurentiis e di Ancelotti (LEGGI LE DICHIARAZIONI DI GIUNTOLI). C’è stato tempo però, anche per una battuta sull’ipotesi Zlatan Ibrahimovic, per capirne in particolar modo la concretezza.  “No, non ci stiamo pensando ad oggi. Anzi, non stiamo pensando a nessun calciatore, siamo molto soddisfatti dei nostri”. Ma siamo certi che proprio un pensierino non vogliamo farcelo? C’è ancora un bel po’ di tempo, eh…

O come Ospedale

In questo particolare lunedì del Napoli dalla A alla Z, spazio non solo al match dell’Olimpico contro la Roma ma anche ad un risvolto meno di campo ma non meno importante. Approfittando della trasferta nella capitale infatti, una delegazione di azzurri composta da Koulibaly, Insigne e Mertens insieme ad Ancelotti, Giuntoli e De Laurentiis hanno fatto visita a Kevin Malcuit operato a Villa Stuart al crociato. Una foto insieme subito diventata virale ma soprattutto un grande abbraccio per sostenere lo sfortunato compagno, mostrandogli ancora una volta tutta la loro vicinanza. E se non è questa una squadra compatta…

P come Pugilato

Si sa, da sempre le gare tra Roma e Napoli sono particolarmente sentite, forse troppo. Non c’è simpatia tra le due tifoserie per motivazioni che vanno ricercate nel passato, diventate sempre più amare nel corso degli anni, col trascorrere del tempo e dei brutti episodi accumulatisi. Tantissimi gli ex inoltre in campo ed in tribuna, da Mario Rui e Manolas passando per il team manager giallorosso Morgan De Sanctis, ex portiere del Napoli. Ma non solo: non c’è stata particolare simpatia proprio tra Dzeko e Manolas che non solo hanno giocato nella Roma insieme ma che si sono resi protagonisti di un episodio alquanto scomodo in campo con le rispettive Nazionali nel 2017. “Si conoscono bene”, si ascolta in telecronaca pre partita. “Beh, l’ultima volta si sono menati”, la risposta schietta del commento tenico. Poi, un abbraccio che fuga ogni dubbio lasciando un brutto spettacolo solo sugli spalti.

Q come Quando

Dimmi dove e quando, cantano Benji e Fede, ritroveremo il Napoli che tutti conosciamo. Dove e quando la dea bendata tornerà a far visita a Zielinski e compagni, trasformando i legni in strepitosi gol. Quando le incertezze diventeranno solide consapevolezze, quando l’approccio ad ogni gara sarà aggressivo, di carattere, pronto a spaventare gli avversari, a fare la propria partita. Quando nelle difficoltà invece di disunirsi ci si compatta con gli occhi di tigre e si azzanna l’avversario. Ancora, quando finiranno le critiche ingiuste verso il solo Ancelotti e non si faranno più inutili paragoni con il passato, quando si scalerà la classifica ritornando nelle posizioni che questa squadra merita ed alle quali ambisce. Siamo sicuri presto, nonostante tutte le mancanze ed i difetti da limare. Segnatelo.

R come Rocchi

Nelle prime lettere di questo lunedì del Napoli alla A alla Z abbiamo parlato delle dichiarazioni post partita di capitan Insigne. Le stesse però, possono essere divise in due parti importanti: la prima del mea culpa per una prestazione non troppo convincente e la seconda, non per importanza, per comprendono una serie di chiarimenti molto importanti e che riguardano l’arbitraggio di Rocchi (LEGGI QUI LE DICHIARAZIONI DI INSIGNE). Vi consiglio di leggerle integralmente anche se il nocciolo della gravissima questione è questo: “Il fallo su Lozano? Dovete chiederlo a Rocchi. A fine partita ho cercato un chiarimento con lui. Stava parlando con il Var che diceva che era fallo su Lozano mentre Rocchi invece diceva che era caduto da solo. Io ho cercato qualche spiegazione e lui a voce alta mi ha puntato il dito e ha detto che non potevo parlare perchè in partita avevo fatto più errori io di lui”. Forse, non c’è già nulla da aggiungere. Solo da restar basiti.

S come Sold out

L’implacabile e dura legge del gol e del calcio ci costringe a non guardarci più indietro e pensare subito al futuro neanche troppo lontano. Domani infatti si riscende in campo, di nuovo al San Paolo questa volta per la Champions. Arriverà il Salisburgo e l’obiettivo è vincere per chiudere subito la pratica qualificazione matematica, mantenendo così la testa del gironcino E. Previsto già il sold out a Fuorigrotta, ricolma di passione ed entusiasmo per un ottimo cammino nella competizione internazionale fino a questo momento. Un segnale importante, con i tifosi che devono star vicini alla squadra per far sì che ci sia una rapida ripresa. Anche perchè sabato, ancora al San Paolo, arriveranno i cugini del Genoa.

T come Traversa+palo

Che la dea bendata non sia particolarmente amica della squadra all’ombra del Vesuvio lo stiamo ripetendo ormai in ogni edizione del lunedì del Napoli dalla A alla Z e della Champions del Napoli dalla A alla Z. Non solo acciacchi, Var ad intermittenza, indisponibili ed infortuni ma una serie di situazioni alquanto tragicomiche che si ripropongono con insistenza nelle gare del povero Napoli. In primis, i legni. Ormai li conosciamo tutti e benissimo e non c’è giocatore azzurro che non vi abbia stampato contro almeno una volta un tiro negli ultimi 180′. Contro la Roma però, si è raggiunto il livello pro: traversa e palo nella stessa azione, sullo stesso tiro. E’ precisamente il 41′ quando il colpo di testa del solito MilikacquadiLourdes si infrange prima sulla traversa, sulla ribattuta poi si avventa Zielinski a volo ma la sfera questa svolta si infrange sul palo…e torna indietro abulica. Mai una volta che almeno entrasse col palo interno, oh. 

U come Un mio ritorno

Quella appena trascorsa è stata anche la settimana di Marek Hamsik, che nella giornata di venerdì ha presentato il suo vino all’ombra del Vesuvio, parlando anche della splendida accoglienza che gli ha riservato lo stadio San Paolo in occasione della gara contro l’Atalanta che lo ha visto spettatore in tribuna e dando appuntamento ai tifosi al 10 dicembre per il match di saluto alla città.  Occhi lucidi quando si è parlato del suo rapporto indelebile con Napoli ed il Napoli, spronando i compagni verso il momento in salita in campionato e rinnovando il suo pensiero sul futuro: “Un mio ritorno? Mai dire mai…” e noi da inguaribili romantici lo prendiamo alla lettera.

V come Vaghezza

Torniamo alle dolenti note di questo lunedì del Napoli dalla A alla Z e parliamo di vaghezza, quella che a fasi alterne assale in particolar modo un reparto del team partenopeo. Parliamo della difesa anche se, ultimamente, c’è stata una grande confusione anche per centrocampo ed attacco, in particolar modo nel match contro la Roma. La maggior parte delle critiche di tifosi ed addetti ai lavori però, sono tutte rivolte al reparto più arretrato allenato da Ancelotti, che ha subito ben 15 reti nelle prime 11 giornate di campionato. Non bene nè tanto meno malissimo, un po’ peggio considerati i fasti del mercato estivo con il grande entusiasmo per la coppia di centrali Koulibaly-Manolas. Il problema, cari amici, è che tra infortuni e defezioni, è proprio la difesa a cambiare costantemente in ogni giornata, non dando mai nè continuità nè sinergia alle sue pedine. Insomma, è complicato per chiunque mutare partner di reparto in ogni turno, in particolar modo se hanno un gioco meno tecnico, metodico ed ordinato. Tempo per oleare gli ingranaggi e fiducia massima in coloro che lavorano quotidianamente con i calciatori azzurri ed anche questo problema sarà limato a dovere, soddisfatti e/o rimborsati.

Z come Zaniolo 2.0

L’avevamo già anticipato nella Champions del Napoli dalla A alla Z della scorsa settimana (LEGGI QUI LA RUBRICA) che la Roma con il suo talentino Zaniolo sarebbe stata un cliente complicato da gestire. Non immaginavamo sicuramente fino a questo punto, con il Napoli che si è quasi complicato la vita da solo, con un approccio alla gara poco aggressivo e disordinato. Peccato, molto peccato, ancor più perchè per gli errori dei partenopei sono emerse tutte le individualità degli avversari, dall’esordio di Cetin poi espulso nel finale, passando per la rinascita di Pastore. Poi c’è lui, la certezza di questo inizio di stagione dei capitolini, Nicolò Zaniolo. Il giovanissimo classe 1999 tutto brufoli ed intuizione, ha messo la firma su un gol da applausi, il decimo in maglia giallorossa, con una prestazione di grande qualità e prendendosi le luci della ribalta anche nel post partita con un’analisi lucida del match (LEGGI QUI LE SUE DICHIARAZIONI POST GARA).Insomma, presente e futuro, con un occhio alla Nazionale. Predestinato.

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