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Napoli-Empoli, l’ennesimo crocevia di Garcia

Fra “cornicelli” magici ed il traffico di Corso Malta

Napoli-Empoli è già un crocevia. L’ennesimo di una stagione in cui il veliero azzurro sembra navigare controvento ed in balia delle onde. Il periodo natalizio, tra l’altro, si avvicina sempre di più. Orde di turisti, come ogni anno, andranno ad affollare i vicoletti di San Gregorio Armeno a caccia di qualche sfizioso gadget da appendere al proprio albero. Oppure, perché no, in cerca di uno degli “amuleti” più utilizzati in terra partenopea per attirare la fortuna e scacciare la sfiga: il famigerato cornicello napoletano. E chissà che tra gli eventuali acquirenti del magico corno, negli ultimi giorni non ci sia stato pure Rudi Garcia. Già, perché da più parti si legge (e si ascolta) di un tecnico francese – ancora una volta – sulla graticola.

Per carità, chi scrive ha sempre sottolineato tutte le colpe di un allenatore che, in alcune occasioni, ci ha messo abbondantemente del suo per attirarsi le antipatie di una certa parte della piazza. Non solo. Appena un mesetto fa, lo stesso presidente Aurelio De Laurentiis aveva – de facto – sfiduciato l’ex tecnico della Roma. Ciò detto, la sensazione che si avverte quando ci si addentra nell’”universo Garcia”, è quella del capro espiatorio a tutti i costi. Una situazione che assomiglia un po’ a quella delle partite che disputavamo per strada da ragazzini. Quando la sconfitta era sempre e solo figlia di un unico elemento. Il più delle volte, colui che se la cavava di meno con il pallone fra i piedi.

Tradotto, significa che siamo arrivati ad un punto in cui persino il traffico di Corso Malta è colpa dei dettami tattici sbagliati dal vecchio Rudi. È nutile girarci intorno, il pareggio contro l’Union Berlino brucia ancora. Ma siamo proprio sicuri che il goal preso in contropiede dopo gli sviluppi di un calcio d’angolo sia solo colpa di Garcia? La domanda potrà pure risultare banale, ma una risposta obiettiva, invece, potrebbe servire a riportare un po’ di serenità – e di sano equilibrio – in un ambiente che si sente “galactico” e che invece è riuscito a vincere il suo terzo scudetto solo trentatré anni dopo l’ultima volta. Così, tanto per dire.

E no, non vorremmo ricominciare con la solita solfa dei ritiri precampionato in cui non c’erano nemmeno i palloni per giocare. Ogni tanto, però, una ripassata salutare sul “chi eravamo” e sul “dove siamo”, probabilmente, risulterebbe più utile rispetto ai soliti commenti al vetriolo che servono solo ad intossicare il mood di una città che, già di per sé, vive di umori abbastanza altalenanti. Insomma, in talune occasioni, anche Napoli dovrebbe meritarsi il Napoli. Domani al “Maradona” arriva l’Empoli, dicevamo. Scommettiamo che se gli azzurri battono gli uomini di Andreazzoli in maniera roboante, o almeno, convincente, le quotazioni di Garcia appariranno di nuovo, magicamente, in risalita?